La Piazzetta di Capri, il ''Salotto del Mondo''
Anticamente la piazza era il mercato
Anticamente la piazza era il mercato
Piazza Umberto I, situata ai margini del centro storico caprese, anticamente ospitava l'antico mercato locale.
Oggi è invece il centro della vita sociale isolana ed è spesso definita un «salotto del mondo», tanto da essere spesso paragonata a piazze quali il Rossio di Lisbona o la San Marco veneziana.
Storia
In età greca la piazza era arroccata lungo il perimetro delle mura difensive, in opera quadrata e poligonale che proteggevano Capri; queste partivano dalle pendici del colle San Michele (in località Tiberio) e costeggiavano l'attuale via Castello fino ad arrivare all'altura del Castiglione.
Capri - Villa Jovis - Foto da www.capri.it
Oggi il muro è quasi totalmente distrutto; gli unici blocchi rimanenti sono visibili dalla terrazza della piazza, dall'adiacente via Longano e da via Castiglione, la strada che conduceva al termine del muro.
Durante l'età romana, dove si prospettava un lungo periodo di pace in seguito alla Pax Romana, la fortificazione venne parzialmente distrutta, in quanto era diventata inutile e dannosa per il tessuto urbano, allora in fase di espansione.
Del muro si salvarono solamente i tratti che avevano un'utilità strutturale, per la costruzione di edifici o infrastrutture: grazie alle rovine del muro di cinta caprese, infatti, furono sopraelevate le mura angioine.
Scriverà lo scrittore francese Maxime Du Camp:
« Le mura non sono altro che una camicia crollata in più punti e le pietre cadute sono state raccolte dagli abitanti per rappezzare i muri di cinta dei loro giardini »
Sul finire del XIV secolo Capri conobbe una vera e propria rivoluzione urbanistica, che vide l'affermazione di un nuovo nucleo abitato, che si affiancò quindi alla già esistente contrada di Cesina.
Capri - Piazza Umberto I - Foto da commons.wikimedia.org
Il conte Giacomo Arcucci, consigliere della regina napoletana Giovanna I d'Angiò, iniziò in questo periodo la costruzione della sua elegante dimora, scegliendo un luogo sopraelevato rispetto all'insediamento medievale. Fece quindi erigere il suo palazzo nell'area posta frontalmente a via Longano, in un luogo precedentemente occupato da due strutture religiose: si tratta della chiesa di Santo Stefano, che diverrà poi cattedrale, e della chiesetta di Santa Sofia, che verrà abbattuta.
L'imponente costruzione dell'Arcucci tuttavia sconvolse il disegno urbano della cittadella, prima composta quasi esclusivamente da abitazioni che non superavano i due piani. La casa del conte napoletano, e tutti gli edifici che la seguirono (di uguali dimensioni), si guadagnarono quindi la denominazione di «Case Grandi».
Anche la costruzione delle varie porte fortificate (che costituirono per lungo tempo l'unico accesso all'isola) va ricondotto a questo periodo, quando con l'intensificarsi del fenomeno della pirateria diventò necessario il potenziamento del sistema difensivo isolano.
Solo partire dal XVI secolo piazza Umberto I assume la sua caratteristica forma quadrangolare.
Capri - La Piazzetta in una cartolina del 1951
Durante il XVII secolo, in ogni caso, ha inizio un lento processo di sopraelevazione dell'edificazione del palazzo vescovile, che si avvicinò molto alla ex cattedrale di Santo Stefano.
Venne quindi creato anche un passaggio, inizialmente scoperto, per saldare la cappella dell'edificio religioso con la dimora del vescovo, che corrispondeva all'attuale Municipio.
Lo spazio delimitato dalle nuove costruzioni, quindi, diventa lentamente una vera e propria piazza. Questa verrà inizialmente impiegata per esercitarsi nelle operazioni di difesa, essendo questi secoli (Cinquecento e Seicento) quelli delle scorrerie dei pirati saraceni, che distrussero perfino il castello Barbarossa, che si erge sulla cima più alta dell'isola, il monte Solaro.
Nel 1656 l'isola conobbe anche un'epidemia di peste: proprio nella piazza furono bruciati gli indumenti di coloro contagiati dalla malattia. Venne anche eretta, nella porta di Capri (ubicata nelle immediate vicinanze), una cappella votiva a san Sebastiano.
La piazza fu per lungo tempo la sede del mercato locale, dove si vendevano prodotti ortofrutticoli e pesce.
Capri - Piazza Umberto I - Foto da tripwow.tripadvisor.com
Passata l'epidemia, nella piazza si svolsero in giorni prefissati feste popolari, processioni e riti religiosi. Lo slargo, inoltre, diventò sede periodica del mercatino caprese, e quindi anche luogo di scambio e spazio riservato alla comunicazione tra i vari componenti della comunità.
Così descrisse la piazza lo storico austriaco Norbert Hadrawa:
« Un piccolo largo, che comincia dalla cattedrale e termina alla casa del doganiere, è il mercato di Capri, dove si spacciano fave ed alcuni frutti, qualche volta i maccheroni, ma la carne quasi mai. Se per disgrazia precipita una vacca da uno scoglio, e resta morta, si pubblica con la trombetta per tutta l'isola che si venderà della carne »
Nella piazza giungevano principalmente contadini, che lì vendevano (o compravano) i prodotti ortofrutticoli: quindi legumi, frutta, ortaggi, vino, olio. Allo stesso modo, i pescatori vendevano «sulla pietra» il loro pescato.
Epoca moderna
La piazza cambiò totalmente volto nell'Ottocento, quando venne costruita la prima strada carrozzabile nell'isola e venne aperta la prima farmacia pubblica. Nel Novecento, invece, la nascita dei primi esercizi pubblici (Gran Caffè Vuotto) e l'inaugurazione di moderni mezzi pubblici (la funicolare) trasformò lentamente la piazza in un «salotto del mondo».
Capri - Piazza Umberto I in una cartolina anni 50
L'isola fino all'Ottocento conobbe una situazione di estrema arretratezza, che perdura fino all'unità d'Italia, quando (grazie ai fondi stanziati dallo Stato e destinati ai comuni poveri) ci fu un vero e proprio processo di rinnovamento che coinvolse anche la Piazzetta.
Innanzitutto viene costruita la «strada Nuova», ufficialmente via Roma in onore della neo-capitale italiana, che collega Capri con Anacapri. Per far innestare la via nella piazza venne demolito (nel 1873) il fabbricato posto a nord della piazza, nell'area oggi compresa tra il bar Caso e il palazzo Arcucci.
Nel 1877-78, inoltre, viene ultimata strada carrozzabile per Marina Grande e viene realizzata una pensilina alberata per la sosta delle carrozze.
Capri - Marina Grande in una foto del secolo scorso - Da www.capritourism.com
Sempre nella piazza venne costruita la farmacia privata dell'isola, essendo quelle precedenti sempre dirette da un medico di nomina comunale. Gli interventi qui descritti mutano profondamente il volto della piazza e dell'isola stessa, che inizia a diventare meta privilegiata del turismo.
Alle soglie del XX secolo la piazza diventa a tutti gli effetti il cuore della Capri turistica.
Nel 1900 la piazza, fino ad allora anonima, venne intitolata in onore a Umberto I d'Italia, il re appena scomparso, diventando quindi ufficialmente «piazza Umberto I». Nel 1907, invece, viene inaugurata la funicolare di Capri, l'impianto a fune che connette la piazza al borgo di Marina Grande.
La piazza assunse un carattere più mondano solo quando il caprese Raffaele Vuotto, fra il 1934 e il 1938, aprì il suo bar, il Gran Caffè Vuotto.
Dopo l'apertura di quest'ultimo altri capresi lo seguirono aprendo le proprie imprese e da quel momento la Piazzetta è diventata il cuore della vita sociale dell'isola, tanto da essersi guadagnata il titolo di «salotto del mondo».
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