I Rotoli del Mar Morto
Furono rinvenuti nel 1947 in una grotta
Furono rinvenuti nel 1947 in una grotta
I Manoscritti del Mar Morto (o Rotoli del Mar Morto) sono un insieme di manoscritti rinvenuti nei pressi del Mar Morto. Di essi fanno parte varie raccolte di testi, tra cui i Manoscritti di Qumran, che ne costituiscono una delle parti più importanti. I rotoli del Mar Morto sono composti da circa 900 documenti, compresi testi della Bibbia ebraica, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte dentro e intorno al Uadi di Qumran, vicino alle rovine dell'antico insediamento di Khirbet Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto.
I testi sono di grande significato religioso e storico, in quanto comprendono alcune delle uniche copie superstiti note dei documenti biblici prodotte prima del 100 a.C. e conservano la testimonianza della fine del tardo giudaismo del Secondo Tempio. Essi sono scritti in ebraico, aramaico e greco, per lo più su pergamena, ma con alcuni scritti su papiro.[1] Tali manoscritti datano in genere tra il 150 a.C. e il 70 d.C. I Rotoli sono comunemente associati all'antica setta ebraica detta degli Esseni.
Una pergamena dei rotoli del Mar morto
I Rotoli del Mar Morto sono tradizionalmente divisi in tre gruppi: manoscritti "biblici" (copie di testi dalla Bibbia ebraica), che costituiscono circa il 40% dei rotoli identificati; manoscritti "apocrifi" o "pseudepigrafici" (documenti noti del periodo del Secondo Tempio, come Enoch, Giubilei, Tobia, Siracide, salmi non canonici, ecc. che non sono stati, in ultima analisi, canonizzati nella Bibbia ebraica), che costituiscono circa il 30% dei rotoli identificati; e manoscritti "settari" (documenti precedentemente sconosciuti, che descrivono le norme e le credenze di un particolare gruppo o gruppi all'interno della maggioranza ebraica) come la Regola della Comunità, il Rotolo della guerra, commento (in ebraico פשר, pesher) ad Abacuc e la Regola della Benedizione, che costituiscono circa il 30% dei rotoli identificati.
Fino al 1968 la maggior parte delle pergamene conosciute e dei frammenti sono stati custoditi nel Museo Rockefeller (già noto come Museo Archeologico della Palestina), a Gerusalemme. Dopo la guerra dei sei giorni, queste pergamene e frammenti furono spostati al Santuario del Libro, presso il Museo d'Israele, che tuttora ne conserva numerosi, mentre altri sono presso l'Istituto Orientale dell'Università di Chicago, al Seminario teologico di Princeton, all'Azusa Pacific University e nelle mani di collezionisti privati.
Rockfeller Museum
Manoscritti di Qumran
I manoscritti di Qumran, detti anche rotoli di Qumran sono una serie di rotoli e frammenti trovati in undici grotte nell'area di Qumran. Il loro ritrovamento è importante perché:
« [...] Per la prima volta potevamo avere un'intera gamma di composizioni religiose che sono arrivate a noi direttamente, assolutamente prive di ogni interferenza successiva. Visto che i testi sono stati conservati ai margini della vita convenzionale, ci hanno raggiunto prive delle restrizioni censorie. La censura ebraica ha soppresso la letteratura religiosa che non osservava l'ortodossia rabbinica; la censura Cristiana aveva assimilato alcune di queste opere, ma dopo averle modificate per i propri scopi. »
Storia dei manoscritti
I manoscritti sono stati scoperti nel 1947 in una grotta. Nel 1951 furono avviati gli scavi nelle zone circostanti il luogo della scoperta. Si trovarono altre dieci grotte contenenti manoscritti. Oggi i reperti sono conservati in parte nel Museo d'Israele e nel Museo Rockefeller, entrambi a Gerusalemme, in parte ad Amman, altri alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Vari frammenti sono poi in possesso di istituzioni o di privati. Il Museo di Israele in collaborazione con Google ha provveduto a digitalizzare i manoscritti e a rilasciarli in rete nel 2011 su un apposito sito Digital Dead Sea Scrolls.
Importanza per il canone della Bibbia
L'importanza dei rotoli è relativa al campo dell'ecdotica. Prima della scoperta dei rotoli del Mar Morto, i manoscritti più antichi della Bibbia in Ebraico erano nel testo masoretico del IX secolo, tra i quali troviamo C Leningradensis. I manoscritti biblici trovati tra i rotoli del Mar Morto hanno spostato indietro la data fino al II secolo a.C. Prima di questa scoperta, i più antichi manoscritti esistenti del Vecchio Testamento erano in Greco antico, come ad esempio il Codex Vaticanus ed il Codex Sinaiticus. Nonostante pochi manoscritti trovati nel Qumran differiscano molto dal testo masoretico, la maggior parte è identica.
Alcuni manoscritti non biblici contengono principi etici che si trovano nelle lettere di San Paolo o nei vangeli. Il metodo del carbonio-14 data i manoscritti del Mar Morto prima della stesura del Nuovo Testamento. Questo fa supporre, come sostiene lo stesso Vangelo (vedi ad esempio 5,17-19[4]), che il Nuovo Testamento sia una codifica di idee già presenti nella cultura ebraica. Il Nuovo Testamento ed i manoscritti del Mar Morto sarebbero quindi due diversi sviluppi di questo modo di pensare.
Le grotte del Qumran
Numerazione
Le singole grotte nelle quali sono stati rinvenuti dei rotoli sono state enumerate da 1 a 11 nell'ordine cronologico della loro scoperta e contrassegnate con la lettera Q (Qumran), per distinguere i manoscritti ivi rinvenuti da quelli trovati altrove. Queste indicazioni di provenienza sono sempre seguite da una designazione relativa al contenuto del manoscritto, per lo più con le abbreviazioni abitualmente in uso nelle pubblicazioni scientifiche. Le sigle che identificano i manoscritti di Qumran, si presentano quindi in una forma che può essere, ad esempio, 1QIs in riferimento al rotolo con il testo del libro biblico di Isaia, scoperto nella grotta 1 del complesso di Qumran.
Nel caso in cui diversi manoscritti di una determinata opera provengano dalla stessa grotta, si usano per distinguerli, delle lettere collocate in posizione di apice. Così, ad esempio, i due rotoli di Isaia rinvenuti nella prima grotta vengono indicati con 1QIs e 1QIs
L'interno di una delle grotte del Qumran
Lingua
La grande maggioranza dei testi di Qumran è scritta in lingua ebraica e comprende tutti i manoscritti biblici del testo masoretico, ma un considerevole numero di essi è stato redatto in aramaico, una lingua strettamente connessa con l'ebraico e usata dalla maggioranza dagli ebrei di Palestina negli ultimi due secoli a.C. e nei primi secoli d.C. Ci sono anche pochi testi dell'Antico Testamento in greco, trovati nelle grotte 4 e 7.
Datazione
La datazione dei rotoli va dal III secolo a.C. al I secolo d.C. La datazione è stata effettuata principalmente con il metodo paleografico, ossia attraverso l'individuazione della forma e dello stile (variabile nel corso dei secoli) con cui gli scribi hanno redatto i testi. Alcuni manoscritti sono stati datati con il metodo della spettrometria di massa e del radiocarbonio. Sono stati distinti tre periodi paleografici:
Arcaico (250 – 150 a.C.),
Asmoneo (150 – 30 a.C.) ed
Erodiano (30 a.C. – 68/70 d.C.).
La datazione con la spettrometria di massa ha comunque fornito alcuni termini di gran lunga anteriori: 4Q534 (388 – 353 a.C.), 4Q365 (339 – 324 a.C.).
Frammenti di pergamena in lingua ebraica
Una biblioteca settaria
Nonostante l'alto numero di composizioni che compongono l'insieme dei manoscritti, il loro contenuto nell'insieme è sorprendentemente uniforme. Comprendono solamente la letteratura religiosa, non c'è spazio per la letteratura secolare. Il lettore non ci troverà nemmeno lavori puramente storici o scientifici.
Le composizioni più vicine ad essere scientifiche sono i calendari ed i lavori astronomici, come 4QBrontologion, sono pervasi da chiari scopi religiosi e sono stati scritti e preservati per ragioni liturgiche o per dare un ordine alla vita religiosa.
Nelle composizioni in cui compaiono dettagli scientifici, questi sono motivati da scopi religiosi. Alcuni esempi sono la lista degli alberi trovata in 4QEnoch e la spiegazione della circolazione sanguigna in una copia di 4QD.
Origine dei manoscritti
Gli epiteti che i manoscritti assegnano ai membri della comunità non permettono di identificare facilmente la setta tra quelle storicamente note.
Gli Esseni - Immagine da www.veniteadme.org
C'è stato molto dibattito sull'origine dei manoscritti di Qumran. La teoria dominante rimane quella secondo la quale i manoscritti erano il prodotto di una setta ebraica vivente nei pressi di Qumran chiamata Esseni. Infatti esistono evidenti somiglianze tra i dettagli citati da antichi scrittori come Giuseppe Flavio, Plinio il Vecchio, Filone Alessandrino, riguardo agli Esseni, e i manoscritti del Mar Morto. In effetti, l'identificazione della comunità di Qumran con gli Esseni è oggi l'opinione della maggioranza degli studiosi che hanno studiato i manoscritti, tra i quali si possono citare: De Vaux, Sukenik, Dupont-Sommer, Yadin, Vermes, Milik[, Cross, Soggin, Fitzmyer, Stegemann, Martinez, Moraldi, Riesner, Martone.
Recentemente questa teoria è stata criticata da diversi studiosi, che hanno proposto spiegazioni alternative che rivoluzionano del tutto le precedenti sino a mettere in dubbio l'esistenza stessa degli esseni e l'organizzazione della comunità del Mar Morto. Secondo tali teorie i rotoli proverrebbero da Gerusalemme, portati a Qumran da sacerdoti in fuga dalle persecuzioni ed accolti, rotoli e sacerdoti, da una comunità di famiglie sacerdotali ebraiche, dedite alla fabbricazione di ceramica rituale «pura».
Ti Potrebbe Interessare Anche
Abu Simbel, un trasloco 'Faraonico'
Abu Simbel è un sito archeologico dell'Egitto che si trova nel governatorato di Assuan, nell'Egitto meridionale, sulla riva occidentale...
Porto di Aquileia - Emporio Cosmopolita dell'Impero Romano
A partire dal periodo immediatamente successivo alla fondazione della colonia romana nel 181 a. C. Aquileia svolse un ruolo fondamentale nei commerci marittimi...
Gli specchi di Archimede e l'assedio di Siracusa
Nell'immaginario collettivo gli specchi ustori sono indissolubilmente legati all'assedio di Siracusa, durante il quale Archimede li avrebbe usati per bruciare...
In crociera sulla nave rompighiaccio
Una rompighiaccio o nave rompighiaccio è una nave, con uno scafo super resistente ed una propulsione, appositamente studiata per navigare ed aprirsi...
Ernest Henry Shackleton - ''Better a live donkey than a dead lion''
Che i britannici abbiano da sempre goduto di un’ottima fama quali esploratori ed avventurieri è testimoniato dai molteplici resoconti di viaggio,...
Naoussa. La piccola Montmartre dell'Egeo
Avevamo detto che ci saremmo ripassati e così abbiamo fatto. A Naxos no, tutto non si può fare, ma Naoussa dalle descrizioni valeva bene...
Le acque interne, un mondo da scoprire
Essere definiti “marinai di acqua dolce”, come noto, non è un gran complimento anche se abbandonando lo sferzare delle onde ed il sibilare...
Alborán l'isola contesa delle tre tombe
Alborán è una piccola isola situata nell'omonimo mare ed affiancata a uno scoglio disabitato, l'islote de la nube. L'isola dista circa 27...
La rivoluzione della ''Nonna''
“Granma” era infatti il nome dell’imbarcazione con la quale un gruppo di rivoluzionari (expedicionarios del yate Granma) capeggiati da...