La leggenda dell'El Dorado
Lo Zipa di Guatavita cosparso di polvere d'oro si tuffava nella laguna
![La leggenda dell'El Dorado](/resizer/picscache/730x450c50/3497764481c347b72b841189039bff45.jpg)
Lo Zipa di Guatavita cosparso di polvere d'oro si tuffava nella laguna
La laguna di Guatavita è un lago situato presso il comune di Sesquilé, nel dipartimento di Cundinamarca, a circa 60 chilometri da Bogotá, capitale della Colombia.
E' un lago di montagna sulla cordigliera delle Ande, con delle caratteristiche che lo accomunano a quelle di un cratere meteoritico, anche se le sue origini non sono ancora state chiarite. Ha un diametro di circa 1,5 km e un perimetro di circa 5 km.
Colombia - La laguna di Guatavita
Sorto nei pressi del lago vi è il piccolo paese di Guatavita, meta di turismo, seppur di ridotte dimensioni.
In un’area che si affaccia sul lago sono presenti i resti dell’insediamento del popolo nativo dei Muisca. Per questioni legate alla storia del sito e alla sensibilità dei locali sulle modalità della sua conquista, questa zona non è accessibile ai visitatori.
British Museum - Ceramiche votive Muisca provenienti dalla laguna du Guatavita
La laguna di Guatavita è ritenuta uno dei laghi sacri del popolo precolombiano Muisca. Un rituale tenuto proprio presso questo lago è unanimemente riconosciuto essere alla base della famosa leggenda dell’El Dorado.
La leggenda narra che, prima dell'arrivo del conquistador Gonzalo Jiménez de Quesada che scoprì il sito, il popolo Muisca vi praticava dei riti religiosi relazionati con il culto del Sole.
Gonzalo Jiménez de Quesada
In particolare lo Zipa di Guatavita si cospargeva la pelle di resina e polvere d'oro e si inoltrava fino al centro del lago con una zattera da dove si tuffava, effettuando delle abluzioni togliendosi la polvere d’oro di dosso. In seguito i fedeli gettavano nel lago altre offerte rituali, come ciondoli e monili preziosi.
Alcuni oggetti d’oro e d’argento recuperati nel fondo del lago sembrerebbero confermare la veridicità di questo rito, anche se finora le immersioni di ricerca in fondo al lago non hanno rinvenuto che un numero relativamente basso di oggetti preziosi.
El indio Dorado
Da questa cerimonia, di cui il primo spagnolo ad essere informato fu Sebastian de Belalcazar, si originò il mito dell'El Dorado che deriva dalle parole in lingua spagnola El indio Dorado.
Tentativi di recupero dell’oro e dei preziosi.
![]() |
Hernán Perez de Quesada |
Nel 1545, i conquistadores Hernán Perez de Quesada (fratello di Gonzalo) e Lázaro Fonte tentarono, senza successo, di prosciugare il lago con la semplice tecnica della catena umana dotata di recipienti, passati di mano in mano asportando piccole quantità d’acqua, costantemente e per un lungo periodo di tempo.
Dopo 3 mesi il livello dell’acqua era stato abbassato di 3 metri, ma solo modeste quantità di oro e pietre preziose vennero recuperate, per un valore di circa 3000/4000 pesos.
Nel 1580 fu tentata un’operazione di recupero più complessa, messa in campo dall’imprenditore di Bogotà Antonio de Sepúlveda. Sul bordo del lago venne scavato con zappe e picconi una sorta di canale profondo circa quindici metri, per farne defluire gradualmente l’acqua.
Dopo mesi di lavoro, si effettuò l’incisione finale sul bordo del lago, dal quale fuoriuscirono enormi quantità d’acqua, che però travolsero ed uccisero alcuni lavoratori. Il livello dell’acqua venne ridotto di circa 20 metri, prima che le pareti del canale, non sufficientemente rinforzate, crollassero, uccidendo molti lavoratori nativi, seppelliti dalla fanghiglia.
British Museum - Reperti d'oro provenienti dalla laguna di Guatavita
Questo evento pose fine ai lavori. Una parte dei reperti, tra cui ornamenti d’oro, smeraldi ed armature, fu inviata al re Filippo II di Spagna. Il valore dei ritrovamenti di Sepúlveda si stimò all’incirca in 12000 pesos.
Nonostante ciò, egli aveva esaurito, impegnandoli nell’impresa, tutti i suoi averi e di lì a poco morì in completa povertà. Fu sepolto presso la chiesa del paese di Guatavita, dove le sue spoglie giacciono tuttora.
![]() |
Alexander von Humboldt |
Nel 1801, Alexander von Humboldt effettuò una visita a Guatavita e, nel suo ritorno a Parigi, stimò che in base ai ritrovamenti di Sepúlveda il valore complessivo dei possibili tesori celati nel lago potessero ammontare a circa trecento milioni di dollari.
Nel 1898, fu creata la società The Company for the Exploitation of the Lagoon of Guatavita che venne rilevata dalla Contractors Ltd. di Londra. Venne scavato un tunnel di scolo sotterraneo per creare un foro al centro del catino del lago.
Con questa tecnica, il lago fu prosciugato con successo e quasi completamente, lasciando sul fondo poco più di un metro di fanghiglia e di sedimenti. Questo però rese molto difficile l’individuazione di reperti al suo interno, tanto più che, esposto all’aria, il fango si solidificò ben presto, creando zolle compatte simili a cemento. I ritrovamenti di preziosi non superarono il valore di circa 500 sterline, venendo poi messi all’asta da Sotheby's a Londra. La società infine andò in bancarotta e cessò le attività nel 1929.
Attualmente la laguna di Guatavita è un'area protetta dal governo colombiano.
Vi si può accedere pagando un biglietto di entrata al parco.
In copertina la riproduzione originale in oro della zattera dello Zipa di Guatavita al Museo dell'Oro di Bogotà
Ti Potrebbe Interessare Anche
Dal mogano alla vetroresina: storia di un cantiere diventato leggenda
La storia dei cantieri Riva inizia nel 1842 sul lago d’Iseo a Sarnico (BG) con Pietro Riva, maestro d’ascia emigrato dal lago di Como. Prosegue...
La storia del gommone
Esistono antiche immagini scolpite di pelli di animali piene d'aria, gonfiate con la bocca e galleggianti che venivano utilizzate per attraversare i fiumi,...
La Ferrovia Roma Ostia: ''Tutti ar mare''
Roma non è mai stata una città di mare anche se questo è stato strumento così essenziale da essere definito “Mare nostrum”,...
Occhio e malocchio nel 'porto di Torlonia'
Il rilievo del cosiddetto "porto di Torlonia" (propriamente il Portus Augusti, voluto dall'imperatore Claudio per incrementare gli approvvigionamenti dell'Urbe),...
La Grande Voragine Blu del Belize
La barriera corallina mesoamericana rappresenta, ancora oggi, uno degli ecosistemi meglio conservati del pianeta. Si estende per circa mille...
Sir Peter Blake, 34 anni dalla sua vittoria alla Whitbread
Sir Peter James Blake, nato il 1 ottobre 1948 e scomparso il 5 dicembre 2001, è stato un grande velista neozelandese che ha vinto la Whitbread Round...
La portaerei Cavour, orgoglio della Marina Militare Italiana
Nave Cavour (CVH 550) è una portaerei STOVL italiana entrata in servizio per la Marina Militare Italiana nel 2009, costruita da Fincantieri cui...
L’Ambra Grigia un tesoro nascosto
Elemento indispensabile della farmacopea più antica, mangiato, inalato, indossato, e oggi, nella sua formula sintetica, prevalentemente usato dall’industria...
Roma e la nave di Enea
L’archeologia si avvale spesso di contributi storico letterari dei grandi autori classici che, con i loro scritti, spesso avventurosamente pervenutici,...