Oggi recensione tripla; parliamo di mare e di donne: Isabelle Autisser, Florence Arthaud, Catherine Chabaud. Tre francesi supercarenate, tre marinai di grande esperienza. Tre libri la cui mano è indubbiamente mano di donna; si legge chiaramente.
Come scrive una donna? Come scrive una donna marinaio? Sicuramente in maniera diversa dagli uomini. Spesso meglio degli uomini. L'avventura non si riduce ad un mero esercizio ginnico, ad una esibizione "di misure". Sono ridimensionati l'agone sportivo, i numeri dei record, gli enormi frangenti. Questi, sì, ci sono; la sostanza dell'impresa resta, ma è accompagnata dalla profondità della lettura interiore, dell'animo, che dà colore allo scritto.
Isabelle Autissier
Mi colpì quando, anni fa, nel 2006 lessi uno dei miei primi libri di mare. Sola intorno al mondo (Tea - 2003), così si chiamava il libro, parafrasando esplicitamente Joshua Slocum, primo uomo a circumnavigare il globo in barca a vela, quando il diporto nautico era agli albori.
Isabelle Autissier
Classe 1956, è stata la prima donna ad effettuare il giro del mondo, durante il BOC del 1991. Famoso anche il suo salvataggio nei mari del sud ad opera del nostro Giovanni Soldini, nel 1999. Scrittrice colta, nella scrittura anni luce lontana dall'approssimazione con la quale vengono scritti in quattro e quattr'otto sterili libri marinareschi, resoconti di viaggio scritti giusto per fare cassa.
Sola intorno al mondo è un libro notevole per la prosa e le emozioni che regala. Un anno fa ho regalato questo mio libro ad un'altra donna marinaio, armatrice del monotipo da regata sul quale ho avuto il piacere di servire negli ultimi campionati invernali locali. Uno dei libri di mare meglio scritti, tra i molti che mi sono capitati tra le mani: una bella lettura.
"Non si dice corridora e nemmeno marinaia. Nel mio mestiere non esiste il femminile... d'altronde, le donne sono sempre state indesiderate sulle barche, soprattutto se sono attraenti. La promiscuità rende la situazione delicata. Gli uomini sono uomini..."; un anno dopo Isabelle, nell'ottobre del 1957 nasce Florence Arthaud. Passionale e po' matta.
Rampolla della famiglia Arthaud, quella della casa editrice francese di mare e avventura, diventerà negli anni settanta, la fidanzatina dell'Atlantico. Nel suo libro Vento di libertà (Edizioni Mare Verticale - 2011) dice: "Fin da piccola, sono stata cullata dai racconti di mare e di avventura... essendo mio padre editore, ho visto passare per casa tutti quegli autori dallo sguardo assente per le loro avventure in luoghi lontani e che narravano il respiro del mare o l'ebbrezza delle alte cime... ho la fortuna di vivere questi eccezionali momenti della regata d'altura grazie a mio padre che pubblica i racconti di quei pazzi navigatori. Siamo negli anni del "facciamo l'amore , non la guerra". Sono belli, portano i capelli lunghi, vanno a piedi nudi, parlano di libertà e guardano lontano. Vanno sul mare alla ricerca della verità come Bernard Moitessier".
Florence Arthaud
In occasione di una sua traversata atlantica in doppio femminile con Catherine Herman, Florence scrive: "Abbiamo riso, ma ne abbiamo passate anche di tutti i colori. Dovrei raccontarvele, ma non si può dire tutto... Accidenti! Ecco parlo come un marinaio. Ho le mani callose, non mi lavo tutti giorni ma... mi profumo. Divento un vero lupo di mare. Niente casa. Vivo sull'acqua, una bandana sui capelli, un cerchio all'orecchio. Metà beatnik, metà pirata... in mare non ci sono frontiere, non ci sono limiti, c'è una sola specie: quella dei marinai. Un solo linguaggio: quello del mare.".
Florence Arthaud
Florence compare ancora sulle cronache recenti per l'arresto nel 2010 per guida in stato di ebbrezza e il salvataggio lo scorso inverno dopo essere caduta fuori bordo dal suo veliero, al largo della Corsica.
Florence Arthaud, un "tipo" da conoscere.
Ultima, la più giovane delle tre, Catherine Chabaud, nata nel 1962 è la prima donna a fare il giro del mondo senza scalo, in solitaria, nel 1996, (nella stessa edizione durante la quale Isabelle Autissier subisce un'avaria al timone completando il giro con uno scalo e quindi non comparendo nella classifica finale).
Giornalista e marinaio, con molte transatlantiche all'attivo, scrive questo libro intitolato Sogni Possibili, premiato in Francia e stampato in Italia per i tipi di Edizioni Mare Verticale nel 2012 (come pure il libro dell'Arthaud, complimenti a questa piccola casa editrice!).
Catherine Chabaud
Racconta del primo giro del mondo senza scalo compiuto da questa ragazza di trent'anni, a seguito di una decisione presa a poco più di un mese prima della partenza della Vendée globe del '96, davanti ad un "affittasi" di un siluro rosso, un 60 piedi open che ha già migliaia di miglia sotto la chiglia: "quanto chiedi per il noleggio?" Impossibile soffocare la domanda. Quelle barche si trovano difficilmente a noleggio, soprattutto per una regata come il Vendée Globe, l'occasione è davvero unica. Il prezzo richiesto non è esorbitante. nella mia testa, tutto si mette in moto rapidamente... questa barca è disponibile e praticamente pronta, è un segno..." La decisione è presa!
Catherine Chabaud
Segue il racconto dell'impresa secondo un modello che vede brani di diario dell'avventura inframmezzati dal racconto della vita del marinaio e della donna Catherine; una formula non rara, che trova altri esempi nella letteratura di viaggio, ma che in questa occasione acquista un ritmo originale e un prosa interessante. Al termine del giro del mondo Catherine scrive: " Mi godo l'acqua dolce e calda sul corpo. Per la prima volta dopo molto tempo, mi vedo nuda allo specchio e noto il fisico ridisegnato da questo viaggio. La mia struttura è cambiata e non solo a causa dei chili che ho perso. Non lo so esattamente, ma il mio corpo non è più lo stesso. Il mio giro vita "a tribordo" porta ancora i segni dei colpi che gli ha assestato l'albero durante le mie ultime ascensioni e le gambe sono coperte di lividi. I capelli sono cresciuti, gli occhi si sono schiariti. Mi sento a mio agio in questo nuovo corpo, so che a terra si appesantirà di nuovo, ma non me ne preoccupo."
Tre donne, tre fortissimi marinai. Più uomini di molti uomini, nel senso di "in possesso di eccezionali qualità umane"; tre donne che scrivono del loro mare con una forza e una passione che mi sono parse genuine.
Tre letture da non perdere per assaporare un mare dai colori nuovi e dall'orizzonte più ampio.
Hanno scelto il mare, più non torneranno,
E poi, se ritornassero,
Li riconoscereste?
Il mare ha messo loro una maschera, prima di restituirceli.
Non si sa se sorridono
o se piangono sotto l'abbronzatura.
Non hanno più anima, è rimasta in mare,
Com'è avido il mare.
E poi, se tornassero, sarebbero davvero loro?
"La canzone dei Marinai abbronzati" - Paul Fort -
dal libro Sogni Possibili di C. Chabaud.
di Gianleo
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