La Posidonia, il ''Polmone del Mare''
E' una pianta (non è un'alga) adattata alla vita sottomarina
E' una pianta (non è un'alga) adattata alla vita sottomarina
E' un elemento chiave per la conservazione degli ecosistemi mediterranei, previene l'erosione delle coste, e regola l'assorbimento di CO2 nel mare e nell'atmosfera.
Le principali minacce per le praterie di Posidonia sono: le costruzioni marittime, l'inquinamento delle acque costiere, l'ancoraggio, le spiagge artificiali, il riscaldamento delle acue del mare dovuto al cambio climatico e l'eliminazione delle foglie morte dalla spiaggia.
A causa del suo lentissimo processo di rigenerezaione la Posidonia oceanica determina ecosistemi e risorse non rinnovabili. Al giorno d'oggi le praterie di Posidonia stanno scomparendo in tutto il Mar Mediterraneo.
La funzione delle praterie è paragonabile a quella delle foreste tropicali e delle zone umide: essa svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell'equilibrio ecologico del mare. Da un certo punto di vista i prati sono l'habitat e il nutrimento per un grande numero di specie di pesci e invertebrati, in particolare le larve e i giovani pesci.
Le praterie hanno anche un ruolo importante nei processi relativi agli ecosistemi costieri e alle dune, la modellazione dei processi sedimentari e la compattazione delle spiagge di sabbia. Le foglie morte di Posidonia che si possono trovare in riva al mare agiscono come un naturale bacino di riduzione dell'energia delle onde riducendo al minimo l'erosione del suolo, della spiaggia e delle dune. Da un punto di vista globale, gli scienziati stimano che il 12% della produzione netta ecosistemica del mondo è un contributo da parte degli ecosistemi di Posidonia oceanica.
Di antica origine tropicale, contrariamente al suo nome scientifico (Posidonia oceanica), la Posidonia vive solo nel Mediterraneo, da pochi centimetri sino ad oltre 40 metri di profondità (in funzione della trasparenza delle acque), formando vaste praterie che hanno colonizzato il 2% del Mare Nostrum. In queste “foreste” del mare che offrono cibo e rifugio ad una grande quantità di organismi marini, tra cui numerose specie di pesci, sono presenti circa 400 specie vegetali e circa 1000 specie animali.
La prateria è una vera e propria nursery, ospitando i “piccoli” di molte specie anche di interesse commerciale che vi trascorrono l’infanzia al riparo dai predatori.
La quantità di massa vegetale prodotta, sino a 38 tonnellate all’anno per ettaro, è molto elevata tanto che le praterie di Posidonia sono considerate come gli ambienti più produttivi del Mediterraneo del tutto paragonabile ai grandi complessi forestali della terraferma.
Come la foresta amazzonica per l’ambiente terrestre, la prateria di Posidonia è un vero polmone subacqueo: un metro quadrato di vegetazione è in grado di produrre 10-15 litri/giorno di ossigeno.
Le praterie rivestono poi un importante ruolo come barriera contro l’erosione delle coste. Le foglie, infatti, frenano il moto ondoso e le correnti mentre il fitto intreccio di radici trattiene la sabbia ed altri sedimenti, consolidando il fondale.
Lungo i litorali, in seguito alle mareggiate, in particolari condizioni si formano accumuli di foglie spiaggiate di Posidonia oceanica (le "foglie morte") con formazione di bancate, chiamate banquettes. Questi ammassi di resti vegetali, ostacolando i meccanismi di erosione costiera, svolgono un'azione protettiva dei litorali sabbiosi.
Questi ecosistemi, che occupano circa mezzo milione di chilometri quadrati (km2), sono in declino, con un tasso di perdita stimata del 1-2% all'anno, quattro volte il tasso di perdita della foresta tropicali, la percentuale sale e raggiungere il 5% nel Mediterraneo. Inoltre, la lenta crescita di queste piante (2 cm/anno) e la bassa produzione di sementi fanno si che le perdite siano irreversibili, in quanto il recupero della posidonia richiede diversi secoli.
L'importanza e la vulnerabilità di questa pianta e il suo impatto sul genere umano sono tutelate dalle legislazioni europee e spagnola: la direttiva "Habitat" dell'Unione europea definisce come un habitat prioritario le praterie di Posidonia oceanica di Ibiza (Eivissa) e Formentera che sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO.
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