Cartografia nautica... Digitale o tradizionale ?
di Sacha Giannini
di Sacha Giannini
Non sottovalutiamo le prescrizioni, l’informativa “di benvenuto” e le note sulla sicurezza a corredo del nostro meraviglioso plotter di ultima generazione. La prudenza non è mai troppa.
Sul manuale utente e all’avvio di ogni comune chartplotter, bisogna sempre premere un pulsante per proseguire e accettare un messaggio iniziale, simile a questo:
“… La cartografia elettronica utilizzata deve essere intesa come supporto alla navigazione ed è stata studiata quale supplemento all’uso delle carte governative ufficiali, non per sostituirle. Solo le carte governative ufficiali, completate dagli avvisi ai marinai, contengono le informazioni necessarie per una navigazione prudente e sicura. Integrare sempre le informazioni fornite con altre sorgenti di rilevamento, quali le osservazioni, lo scandaglio del fondo marino, il radar ed i rilevamenti manuali con la bussola e la cartografia ufficiale. “
Nel leggere il “bugiardino” introduttivo, spesso e volentieri trascurato, ci renderemo subito conto di come è plausibile un atteggiamento di diffidenza e allerta nell’affidare e consegnare la propria sicurezza ( dell’imbarcazione e personale ) a l’elettronica di bordo.
La cartografia di supporto al GPS aumenta sicuramente le prestazioni e le comodità del navigatore ma non garantisce la salvaguardia da rischi ed imprevisti .
A quanto risale il nostro ultimo aggiornamento ?
E’ consigliabile investire una ventina di euro per una carta nautica ufficiale dell’IIM prima di partire per la nostra crociera estiva ?
Abituiamoci a carteggiare, rilevare e verificare per scongiurare eventuali ed improvvise emergenze senza rischiare di “perdere la bussola” e non ripieghiamo la carta nautica sotto il carteggio tra penne, occhiali, creme solari e chissà cosa altro ancora.
Il consiglio, non solo come obbligo di legge, è di tenere a bordo e di consultare le carte nautiche aggiornate in formato ufficiale ( oggi esiste il formato cartaceo o il sistema ECDIS-Electronic Chart Display and Information System ) insieme ai comodi, attraenti e stimolanti chart-plotter d’uso comune che rendono anche dilettevole, stimolante e comoda la navigazione.
L’esigenza pratica di conoscere la propria posizione geografica ( punto nave ) e la direzione ( rotta ) ha contribuito nel tempo ed in maniera determinante allo sviluppo dei sistemi di radio-posizionamento e delle tecnologie strumentali di navigazione, consentendo l’evoluzione della cartografia nautica, degli strumenti e di alcuni specifici comportamenti professionali.
La navigazione elettronica ha rivoluzionato letteralmente la vita di bordo.
Nuove tecnologie come touchscreen, wi-fi, Multi Function Display ( MFD ), cartografia 3D ed evoluti protocolli di trasmissione rendono possibile un'integrazione sempre più spinta tra tutti i dispositivi in una vera e propria rivoluzione digitale in continua evoluzione.
L'elaborazione dei dati, l’interfacciabilità, la gestione simultanea delle informazioni, le memorie espandibili e la visualizzazione grafica sempre più completa sono gli aspetti più significativi che contribuiscono, oggi, ad un vero e proprio cambio generazionale della strumentazione di bordo e della pratica dell’ “andar per mare”.
Nel caso dei gps/chart-plotter, vengono elaborati e processati in modo sempre più preciso e visivamente chiaro tutte le informazioni raccolte e inviate dai supporti periferici e dai vari trasduttori installati a bordo.
Con un minimo di conoscenze facili da acquisire si diventa oggi ottimi utilizzatori e anche abili programmatori, ma con il rischio in questo modo, di consegnare la propria responsabilità e comando dell’imbarcazione a questi dispositivi, se non operando con prudenza e con una certa cautela nel verificare l’attendibilità dei dati ricevuti.
I Portolani, le carte nautiche, la navigazione stimata, i rilevamenti e i punti cospicui, insieme ai bollettini meteo e a quella diffidenza tipica del marinaio, sono tutti indispensabili strumenti di condotta del diportista. Spesso accade di vederli sostituiti da tecnologie che “rassicurano” rischi ed imprevisti, in una incoraggiante e persuasiva “garanzia psicologica”, con presunte e migliorate affidabilità di conduzione, sicurezza e comodità dell’equipaggio.
Spesso e volentieri chi naviga trascura e sottovaluta le procedure di sicurezza talvolta semplificate o addirittura ignorate del tutto.
Questi comportamenti sono tuttavia a prescindere dalla strumentazione installata a bordo, molto spesso di ausilio e di sostegno, ma dipendono principalmente da un deformato e impigrito comportamento di osservazione e analisi, oggi, sempre più facile da riscontrare.
La navigazione ( costiera e d’altura ) era e rimarrà sempre un’arte principalmente basata sull’interpretazione dell’ambiente, sulla sensibilità personale, sul rispetto e cultura del mare e sull’osservazione visiva del contesto.
Molti dispositivi combinati ( chart-plotter, fishfinder, radar,….) sono oggi estremamente funzionali e precisi, ma per la mia esperienza, l’affidabilità è una variabile da non sottovalutare, nella misura in cui si utilizzano sistemi non omologati per la navigazione professionale ( sistemi ECS-ENC approvati ) senza un sano atteggiamento di sospetto e diffidenza.
È importante sapere, che la maggior parte dei software cartografici in commercio in Italia NON sono ancora abilitati ufficialmente alla navigazione, cioè approvati. Ultimamente gli uffici del NOAA americani, omologo del nostro Istituto Idrografico della Marina, hanno annunciato la fine della stampa litografica tradizionale per navigare lungo la East Coast degli Stati Uniti, sostituita da cartografia elettronica ufficiale e certificata, per il crescente uso di plotter cartografici digitali ed elettronici e il calo della domanda delle mappe cartacee.
Da qualche tempo in Italia ( DM 10/7/2002 ) è possibile navigare legalmente solo con sistemi cartografici elettronici omologati e approvati dall’IMO ( International Maritime Organization ) e al momento utilizzati solo a bordo di navi e mercantili ( obbligatori ufficialmente dal 1 gennaio 2018 ).
Questi sistemi non sono ancora distribuiti e commercializzati a livello diportistico (sistemi “ECDIS” e “ECS approvati” entrambi con utilizzo di cartografia “ENC omologata” ) sia per gli eccessivi costi di acquisto e sia per gli operatori che devono essere istruiti e certificati (con un apposito attestato). Pensiamo ai milioni di diportisti che si troverebbero costretti a studiare e sostenere esami per utilizzare il loro “videogioco”.
SISTEMA CARTOGRAFICO ECDIS - ENC
Il sistema cartografico “ECS” (Electronic Chart System) e' idoneo per soddisfare i requisiti di documentazione nautica prescritti per legge per la navigazione da diporto dai regolamenti di sicurezza approvati con decreti ministeriali italiani ma deve essere corredato da idonei sistemi di back-up e di un data base cartografico in formato digitale e vettorializzato ( ENC - Electronic Navigational Charts ) prodotto da un istituto idrografico o da un’agenzia governativa nazionale.
Cosa deve avere sicuramente una chartplotter per il diporto per essere uguale a quello professionale in sostituzione ai sistemi cartacei ?
Avere uno strumento di rappresentazione chiamato ECDIS ( acronimo di Electronic Chart Display and Information System ) e deve avere i suoi tre componenti principali certificati: ovvero l'hardware, che deve rispondere a caratteristiche minime come, ad esempio, la dimensione dello schermo, il tempo di risposta del segnale e centinaia di altri requisiti; il software di rappresentazione e di risoluzione grafica; le carte utilizzate devono essere delle ENC; un servizio di aggiornamento periodico e sistematico.
Tutti i sistemi di cartografia nautica elettronica non conformi alle prestazioni standard per l'ECDIS, quindi anche quelli comunemente utilizzati nell'ambito diportistico sono denominati Electronic Chart System (ECS), sono indubbiamente dei sistemi interessanti perché possono fornire all'utilizzatore, a seconda del modello, opzioni di aiuto alla navigazione molto simili all'ECDIS. Le tipologie e i formati sono molto variegate, così come la dimensione degli schermi ecc. Quindi un sistema molto utile ma comunque di ausilio alla navigazione.
L'Italia ha introdotto nel proprio ordinamento, con il Decreto del Ministro dei Trasporti e della Navigazione n° 274 in data 2 luglio 1999, la possibilità di sostituire, a bordo delle imbarcazioni per il diporto e per la pesca costiera, le carte nautiche su supporto cartaceo con sistemi elettronici di ausilio alla navigazione completi di cartografia digitale conforme ai contenuti della cartografia ufficiale.
Lo stesso decreto stabiliva che i requisiti e gli standard di questi sistemi, denominati “ECS approvati”, fossero definiti con un apposito decreto ministeriale, cosa avvenuta con il D.M. 10 luglio 2002 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla stesura del quale hanno contribuito il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, l'Istituto Idrografico della Marina e le maggiori aziende italiane impegnate nel settore.
Quindi, oltre alla carta tradizionale, è considerata valida legalmente anche l’ECS che risponde a questi determinati requisiti.
Evviva la tecnologia dunque, perché può sicuramente migliorare la sicurezza in mare e rendere la navigazione sempre più alla portata di tutti, ma impariamo a non fidarci ciecamente del GPS e degli strumenti ad esso correlati, operando sempre controlli di plausibilità rispetto alla posizione fornita perché alcuni dispositivi possono smettere di aggiornare le coordinate se perdono il segnale.
I DISPOSITIVI MULTIFUNZIONE ( MFD )
L’evoluzione dei GPS cartografici è arrivata con l’introduzione dei nuovi sistemi MDF – Multi Function Display - che uniscono le caratteriste dei GPS alla nuova tecnologia digitale 2 e 3D e a complessi protocolli di trasmissione dati di ultima generazione.
Le più importanti aziende di cartografia elettronica hanno messo sul mercato, quasi in contemporanea, questi nuovi multifunzione con specifiche tecniche veramente innovative.
Rispetto ai GPS tradizionali possono racchiudere tutte le funzioni in un solo strumento. Si può collegare ed utilizzare con un solo display: il radar, il pilota automatico, il fishfinder, i dati del motore, di navigazione e del vento, i sensori dei livelli, le termocamere ed ovviamente il GPS, che avrà una maggiore definizione grazie anche alla cartografica tridimensionale.
I costi dei Chart plotter MFD sono oggi talmente alla portata di tutti che è quasi impossibile navigare senza il loro ausilio. Il ciclo di vita del prodotto elettronico è però molto più breve rispetto ad altre categorie di prodotti e dopo qualche anno, innovativi e potenziati strumenti, si confermano sul mercato a prezzi sempre più accessibili diventando cosi il miglior antidoto alla sempre minore disponibilità economica dei diportisti, contribuendo in piccola parte anche all’urgente rilancio dell’economia nautica.
Arch. Sacha Giannini
architetto@sachagiannini.it
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