L'arcipelago delle Isole Borromee è situato nel medio lago Maggiore, a occidente, nel braccio di lago chiamato golfo Borromeo che vede affacciate e contrapposte Stresa e Pallanza.
L'arcipelago si compone di tre isole, un isolino e uno scoglio:
l'Isola Madre, l'isola Bella, l'isola dei Pescatori, l'Isolino di San Giovanni, lo Scoglio della Malghera.
Isola Madre
L'Isola Madre è la più grande dell'arcipelago. Larga 220 metri e lunga 330, l'isola è occupata da alcune costruzioni e soprattutto da giardini.
Isola Madre
Anticamente era chiamata Isola di San Vittore e successivamente Isola Maggiore.
Storia
Le fonti storiche indicano che nella metà del IX secolo sull'isola è presente la chiesa con abside a pianta quadra (edificio probabilmente costituente il riferimento alla matrice di una macropieve verbanese dedicata a S: Vittore), un cimitero (il cui ricordo si perpetua nella cosiddetta ‘scala dei morti'); non si esclude che vi potesse sorgere anche un piccolo apprestamento militare, in analogia e assonanza con il castrum di S. Angelo sito sull'Isolino di San Giovanni.
L'isola tra il 1890 e il 1900
Per certo si sa che vi erano coltivazioni di ulivi, la cui produzione veniva forse impiegata per usi sacri. A partire dal 1501 Lancillotto Borromeo, uno dei cinque figli di Giovanni III e Cleofe Pio di Carpi, introduce nell'isola le prime coltivazioni di agrumi fatti arrivare dalla Liguria insieme con un giardiniere ("hortolano") che li accudisca; ordina la costruzione di un primo nucleo della dimora gentilizia, che viene successivamente ampliata in forma rinascimentale negli anni ottanta del Cinquecento da Renato I Borromeo.
Sono gli anni in cui si avvicendano nella cura dei giardini gli esponenti di una dinastia di "hortolani", i Della Torre, che risiederanno all'Isola Madre sino al primo Ottocento. A partire circa dal 1823-25, per impulso dei conti Giberto V e Vitaliano IX Borromeo Arese, ad opera di Renato I, Giacomo e Francesco Rovelli, famiglia di giardinieri originaria di Monza, pur preservando il bosco nella parte verso Nord-Ovest dell'isola,
Isola madre - I giardini
i settori tenuti a frutteto dell'isola vengono convertiti in giardino romantico all'inglese, che ancora viene considerato tra i migliori esempi di quest'arte in Italia.
Isola Bella
L'Isola bella si trova nel golfo Borromeo a circa 400 metri al largo di Stresa. Misura 320 metri di lunghezza e 180 di larghezza ed è interamente occupata dal giardino all'italiana del palazzo Borromeo, che occupa la costa nord-occidentale dell'isola.
Storia
« Uscendo dalla galleria si arriva ad una terrazza da cui si ammirano da un lato le Alpi, dall'altro tutta la parte orientale del lago. »
(Ph. Petit-Radel, 1815)
Isola Bella
Fino al 1632 l'isola inferiore o "isola di sotto" era uno scoglio roccioso occupato da un minuscolo villaggio di pescatori provvisto di due chiese, una intitolata a san Vittore, presente sin dall'XI secolo, l'altra a san Rocco.
I Borromeo, il cui nome iniziale era Vitaliani (provenivano dall'omonima località nel Padovano), ebbero in feudo dai Visconti, nel XV secolo e in varie fasi, tutta questa zona del lago Maggiore, che fu appunto detta "Golfo Borromeo". Vitaliano I Borromeo fu il primo a concepire il progetto di un incredibile palazzo sull'isola Bella.
Isola Bella - Palazzo Borromeo
Ma esso venne realizzato in seguito, soprattutto dal 1632: in quell'anno Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un grandioso palazzo dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, affidando i lavori al progettista milanese Angelo Crivelli, al quale si deve anche la progettazione dell'impianto di base dei giardini.
I lavori subirono una pausa d'arresto verso la metà del XVII secolo a causa della grave epidemia di peste scoppiata nel ducato di Milano.
L'isola tra il 1890 e il 1900
La costruzione riprese slancio quando l'isola passò ai figli, il cardinale Giberto III (1615-1672) e Vitaliano VI (1620-1690); quest'ultimo in particolare, con l'appoggio finanziario del fratello, affidò il completamento dei lavori all'architetto ticinese Carlo Fontana e fece diventare la villa luogo di feste sontuose e rappresentazioni teatrali per la nobiltà europea.
Al palazzo lavorò anche il Francesco Maria Richini, e per i giardini intervenne pure il Vismara. In epoca neoclassica, nel tardo Settecento, vi lavorò anche lo Zanoja, progettista del salone da ballo.
Palazzo Borromeo - Interni
Al suo successore, il nipote Carlo IV (1657-1734), si deve invece il completamento dei giardini che furono inaugurati nel 1671. L'isola venne ristrutturata in modo da trasformarla in una fantastica nave, in cui la parte del palazzo era la prua e la parte dei giardini a terrazze, su quello che viene detto anfiteatro o castello (forse per la memoria di un preesistente castello medioevale), la poppa. Il progetto prevedeva infatti un approdo lungo, poi non realizzato in toto, davanti al palazzo nella parte occidentale.
Al periodo di Giberto V Borromeo (1751–1837) risalgono le frequentazioni più illustri dell'isola, da Napoleone con la moglie Giuseppina di Beauharnais alla principessa del Galles Carolina Amalia di Brunswick. Quest'ultima vi soggiornò due volte: nel 1797, alla prima campagna d'Italia di Napoleone, e vi tornò poi, innamorata del luogo, nel 1805. Di questi soggiorni abbiamo la stanza di Napoleone, arredata da mobili in stile impero.
Isola Bella - Palazzo Borromeo
Sulla prima moglie di Napoleone, racconta un aneddoto che, innamoratasi del luogo, fece di tutto per convincere i Borromeo a vendere l'isola Madre o (meno probabilmente) i castelli di Cannero. Incontrò il rifiuto dei Borromeo, ma seppe assai degnamente consolarsi con la splendida villa d'Este di Cernobbio, sul lago di Como.
Il giardino
Il palazzo, aperto alle visite, mostra i suoi saloni e camere del piano nobile, realizzati dal XVII al XIX secolo, e nella parte inferiore le grotte, che tanto estasiarono Stendhal. All'interno vi sono tele del Cerano, di Francesco del Cairo, di Giordano (nella sala detta appunto sala di Giordano, sono Il Giudizio di Paride, Europa rapita da Giove trasformato in Toro, Il trionfo di Galatea, di Salvator Rosa, del fiammingo Muller detto il Tempesta (artista ospitato a lungo dai Borromeo, suoi mecenati, che lo avevano anche salvato dal processo di tentato omicidio della di lui moglie), del Nuvolone, di Francesco Zuccarelli, ecc.
Palazzo Borromeo - Il Giardino
Da ricordare la galleria degli arazzi, così detta per i suoi enormi arazzi fiamminghi, sei in tutto, del XVI secolo, in seta e oro, il cui tema ricorrente è il Liocorno, emblema dei Borromeo. Negli ambienti del tutto particolari delle grotte, ricoperti di pietre e conchiglie di una infinita varietà di tipi, sono raccolti anche resti archeologici della preistorica Cultura di Golasecca.
Da ricordare anche i giardini botanici con una incredibile varietà di piante esotiche. In essi la parte superiore è quella detta "anfiteatro", dato che qui si tenevano le rappresentazioni sceniche che appassionavano i Borromeo. Sono qui varie statue, alcune realizzate dallo stesso progettista, il Vismara.
Isola dei Pescatori
L'isola dei Pescatori, conosciuta anche come isola Superiore, è l'unica isola dell'arcipelago delle Isole Borromee del Lago Maggiore (comune di Stresa) ad essere stabilmente abitata.
Isola dei Pescatori
Larga 100 metri per 350 di lunghezza, ospita un piccolo centro abitato, dalle caratteristiche case a più piani (con lunghi balconi per essiccare il pesce), con una piazzetta, caratteristici vicoli stretti, il lungolago e la via principale a permettere gli spostamenti rigorosamente a piedi dei 50 abitanti che vivono di pesca e turismo.
Abitata da almeno 700 anni l'isola presenta una parrocchia dedicata a San Vittore e un belvedere alberato dal lato opposto dell'isola.
Isola dei Pescatori
D'estate conosce una grande affluenza di turisti che ingombrano i vicoli e comprano oggetti di artigianato locale nel piccolo e caratteristico mercatino. Famosa a Ferragosto è la processione della statua del santo protettore dell'arcipelago su una barca intorno alle isole, circondata da numerosi natanti di turisti e di abitanti della zona.
Acqua alta
Un fenomeno che si verifica periodicamente (in genere in autunno e primavera) è quello dell'acqua alta. In seguito ad abbondanti precipitazioni, il livello del lago sale e l'acqua invade la passeggiata a riva fino a lambire le case.
Isola dei Pescatori
Ma le vecchie abitazioni dimostrano una saggezza architettonica nella loro costruzione. Le loro soglie infatti sono sempre collocate nelle stradine interne a livelli più rialzati rispetto alla riva, dunque l'acqua non entra nelle case.
Chiesa di San Vittore
La chiesa era originariamente una cappella, risalente all'XI secolo, della quale si conserva la piccola abside. Dipendeva forse dall'abbazia di San Donato di Sesto Calende ed era dedicata a san Gandolfo. La cappella venne ampliata in stile gotico e in epoca rinascimentale, quando l'originaria abside divenne una semplice cappella. Nel 1627 divenne parrocchia e fu dedicata a San Vittore.
Chiesa di San Vittore, resti dell'abside romanica
All'interno conserva affreschi cinquecenteschi e l'altar maggiore seicentesco con i busti dei quattro vescovi (sant'Ambrogio di Milano, san Gaudenzio di Novara, san Francesco di Sales e san Carlo Borromeo) tipici del culto ambrosiano.
Feste e tradizioni
Gli isolani conservano ancora alcune feste tradizionali-locali. La più famosa è quella di Ferragosto che durante la sera è caratterizzata dalla processione delle barche da pesca illuminate che portano la statua dell'Assunta attorno all'Isola. A Carnevale a riva dove si snoda una lunga tavolata ove gli isolani si riuniscono per "abbuffarsi" di una buona polenta e un bel bicchiere di vino.
Ferragosto sul Lago Maggiore
La sera della vigilia dell'Epifania tutti i bambini sono impegnati a svegliare la Befana con la "carga vegia". Essi corrono per tutta l'Isola trascinandosi dietro, legate ad una corda, latte, marmitte, coperchi e tutto ciò che rotolando produce rumore. Durante la settimana di Ferragosto vi è inoltre il tradizionale torneo di bocce.
Isolino San Giovanni
L'Isolino di San Giovanni si trova nel golfo Borromeo, di fronte a Pallanza, a pochi metri di distanza dalla riva.
L'isolino di San Giovanni visto dal lungolago di Pallanza
L'isola è famosa perché fu per molti anni (dal 1927 al 1952) residenza, nel seicentesco Palazzo Borromeo, del celebre direttore d'orchestra Arturo Toscanini.
Il palazzo e l'isola sono privati e non visitabili.
Isolino di San Giovanni - Umberto Boccioni, Vittoria Colonna e Arturo Toscanini - 1932 - Foto da archiviodelverbanocusioossola.com
Storia
Citato per la prima volta, come isola di Sant'Angelo, in un documento dell'imperatore Ottone III, nell'anno 999. Il nome derivava dalla chiesa eretta all'interno del castello, dedicata a San Michele Arcangelo. La chiesa fu in seguito distrutta ed il nome dell'isola fu cambiato in San Giovanni per la presenza di un oratorio con una fonte battesimale dedicata a San Giovanni Battista.
Successivamente l'isola fece parte dei possedimenti della famiglia Barbavara (conti di Castello o De Castello). Se ne trova traccia in un documento del 1152, nel quale Federico Barbarossa confermava ai Barbavara i loro possedimenti sul lago Maggiore.
Isolino San Giovanni - Foto di Grand Hotel Majestic
Nei secoli seguenti passò poi ad altri proprietari ed infine, nel 1632 alla famiglia Borromeo, che ne mantiene ancora la proprietà. Palazzo e giardini furono in seguito trasformati varie volte, fino ad assumere l'aspetto odierno verso la metà del XIX secolo.
Scoglio della Malghera
Lo Scoglio della Malghera è un piccolo isolotto collocato a metà strada tra l'Isola Bella e l'Isola dei Pescatori, nel comune di Stresa, sul Lago Maggiore.
Lo scoglio della Malghera in primo piano, subito dietro Palazzo Borromeo situato sull'Isola Bella
Lo scoglio appartiene all'arcipelago delle isole Borromee ed è disabitato.
Raggiungibile via barca, possiede anche una piccola spiaggia su cui si rifugiano i gabbiani del lago ed è per metà ricoperto di vegetazione.
Navigazione e informazioni turistiche sul lago Maggiore
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