L’isola Palmaria si trova nel mar Ligure, all’estremità occidentale del Golfo della Spezia. Con la sua area di 1,89 km quadrati è di fatto la più grande isola dell'Arcipelago Spezzino e di tutte le cinque isole liguri.
Posta di fronte al borgo di Porto Venere, da cui è separata da uno stretto braccio di mare detto Le bocche, è parte di un arcipelago costituito anche dalle isole del Tino e del Tinetto. Il suo territorio fa parte del comune di Porto Venere.
Dal basso in lato Tinetto, Tino e Palmaria - Foto da www.portovenere.com
Dal 1997 l'isola Palmaria, insieme alle altre isole Tino e del Tinetto, Porto Venere e le Cinque Terre è stata inserita tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
L’isola ha una forma triangolare: i lati che si affacciano verso Porto Venere e il golfo della Spezia sono quelli più antropizzati e degradano dolcemente sino al livello del mare, ricoperti dalla tipica vegetazione mediterranea; il lato che guarda verso ovest, ossia verso il mare aperto, è caratterizzato invece da alte falesie a picco sull’acqua, nelle quali si aprono molteplici grotte.
Isola Palmaria - Spiaggia dei Gabbiani
I lati più antropizzati vedono la presenza di alcune abitazioni private, di una trattoria (in località Pozzale) e soprattutto di stabilimenti balneari, sia pubblici sia riservati ai dipendenti di Marina Militare e Aeronautica Militare.
Per quanto riguarda il lato occidentale, ovvero quello più difficilmente accessibile, sono degne di nota la Grotta Azzurra, visitabile in barca, e la Grotta dei Colombi, che si può raggiungere solo calandosi con delle corde.
Quest’ultima in particolare si è rivelata molto importante nello studio delle vicende storiche del Golfo, in quanto al suo interno sono state ritrovate ossa fossili di animali pleistocenici, quali il camoscio e il gufo delle nevi, ma soprattutto resti di sepolture umane, che attestano la presenza dell'uomo ad almeno cinquemila anni fa.
Isola Palmaria - La Grotta Azzurra
Sull'isola sono presenti inoltre molte costruzioni di carattere militare e di grande interesse storico: sulla sommità, inaccessibile in quanto ex territorio militare ed attualmente in stato di abbandono, il forte Conte di Cavour (o forte Palmaria), la batteria sperimentale oggi adibita a centro di educazione ambientale e la batteria Semaforo; presso punta Scuola, la torre corazzata Umberto I.
Quest'ultima aveva in dotazione due cannoni Krupp da 400 mm, ossia con il più alto calibro per l'epoca –, adibita nel secondo dopoguerra a carcere militare e da pochi anni ristrutturato e i resti della batteria Albini.
Isola della Palmaria - La fortezza
Sparsi nell'intero territorio dell'isola, svariati bunker risalenti alla Seconda guerra mondiale e resti di postazioni d'artiglieria costiera e contraerea per lo più inaccessibili in quanto abbandonati e sommersi dalla vegetazione.
Degna di nota, infine, è la presenza (nella parte meridionale dell’isola, denominata Pozzale) di una cava abbandonata, utilizzata un tempo per l’estrazione del pregiato marmo nero con striature dorate detto portoro. Sono ancora presenti i resti delle gru e dei paranchi utilizzati per la movimentazione dei blocchi di marmo, nonché i muri delle abitazioni dei minatori.
Isola Palmaria - La cava abbandonata
Il 22 maggio 2009 è stato abbattuto con 672 candelotti di esplosivo gelatinato (per un totale di circa 50 chili), l'ecomostro che da anni rendeva brutta la vista della costa dell'isola da Porto Venere.
Il cosiddetto "Scheletrone" era stato costruito nel 1968 con regolare concessione edilizia.
Lo "Scheletrone" abbattuto nel 2009
Flora
La flora della Palmaria è composta da circa 500 specie. La vegetazione originale, che doveva essere costituita prevalentemente dalla macchia mediterranea e dal bosco di leccio, è stata modificata per cause antropiche quali il fuoco, l'agricoltura, introduzione di piante e animali alloctoni (platani, palme e conigli).
Oggi i pini (Pinus pinaster e Pinus halepensis) condividono lo spazio con essenze tipicamente mediterranee come il leccio (Quercus ilex), la roverella (Quercus pubescens), il lentisco (Pistacia lentiscus), il corbezzolo (Arbutus unedo), i cisti (Cistus monspeliensis, Cistus salvifolius, Cistus incanus), le ginestre spinose (Spartium junceum), ecc.
Altre importanti formazioni vegetali sono la macchia ad euforbia (Euphorbia dendroides) e sulle scogliere più vicine al mare quelle caratterizzate dal finocchio di mare (Crithmum maritimum).
Isola Palmaria - La vegetazione
Tra le emergenze floristiche occorre ricordare Centaurea cineraria veneris, Iberis umbellata var. linifolia]], esclusiva nella Palmaria, Centaurea aplolepa lunensis, endemica della Liguria orientale.
Da ricordare infine Brassica oleracea robertiana, Serapias neglecta e Cistus incanus, raro in Liguria, ove raggiunge il suo limite settentrionale.
Fauna
Sull'isola si trovano alcune delle maggiori emergenze faunistiche rettili, quali il tarantolino Phyllodactylus europaeus, il più piccolo dei gechi europei, facilmente riconoscibile per l’assenza di tubercoli sul lato dorsale. Oltre che sulle isole del Tino e del Tinetto questo geconide è presente in pochissimi altri siti liguri.
Tra gli uccelli meritano di essere ricordati il gheppio (Falco tinnunculus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), lo sparviero (Accipiter nisus), la pernice rossa (Alectoris rufa), i gabbiani (Larus argentatus, Larus michahellis), il corvo imperiale (Corvus corax), il passero solitario (Monticola solitarius), il cormorano o marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis).
Il gheppio
Tra i mammiferi si menzionano i pipistrelli presenti nelle grotte: l’orecchione (Plecotusauritus), il rinolofo maggiore o pipistrello ferro di cavallo maggiore (Rhynolophus ferrumequinum), il rinolofo minore (Rhynolophus hipposideros). Sono presenti colonie di conigli e capre, residui di un recente passato in cui l'isola era maggiormente abitata di adesso.
Tra gli invertebrati presenti sulle isole è da segnalare il coleottero Parmena solieri, un endemismo tirrenico legato alla macchia di euforbia arborea.
Turismo
Essendo l’Isola Palmaria per tutta la sua estensione compresa nell’area del Parco Naturale Regionale di Porto Venere, il Comune si è attivato per la realizzazione di importanti azioni volte alla sua tutela, ma soprattutto alla definizione di un progetto finalizzato ad una fruizione intelligente delle sue bellezze naturali e paesaggistiche. In questo ambito propositivo è stato costituito nel 1994 il C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale).
Isola Palmaria - Cala della fornace e Torre Scola
La struttura, ubicata in un fortilizio che ospitava una Batteria Sperimentale della Marina Militare, consente il soggiorno a Palmaria in camerate con uso di cucina ed ha ampi spazi al coperto ed all’aperto – per attività di studio e ricreative; è meta ogni anno di un gran numero di giovani, motivati da tematiche ambientali, che oggi si muovono non per mero diletto, bensì per approfondire le loro conoscenze.
In quest’ottica il CEA rappresenta un elemento di fondamentale importanza per la fruizione del Parco, soprattutto da parte dei ragazzi, e si avvia a divenire un centro di turismo consapevole, di educazione ai valori dell’ambiente, di sperimentazione, di studio e di ricerca.
Informazioni su: www.portovenere.com
Isola Palmaria - Trekking
L'isola è frequentata molto dagli amanti del trekking che possono usufruire di diversi percorsi e sentieri.
Curiosità
Alla fine degli anni sessanta la popolazione della città della Spezia si trovò ad affrontare una curiosa emergenza dovuta alla presenza in città di un numero sconsiderato di gatti. Dopo alcuni mesi questi felini si resero protagonisti di vere e proprie aggressioni alle persone, tanto da indurre la popolazione a chiedere provvedimenti all'allora amministrazione.
L'idea fu quella di catturare i gatti e portarli sull'isola Palmaria. Così fu fatto, ma l'incredibile conclusione della vicenda fu che dopo alcuni giorni la città fu nuovamente invasa dai gatti, chiamati per l'appunto i "gatti della Palmaria". Dopo poco tempo i gatti sparirono dalla città.
David Niven e Gregory Peck nel film I cannoni di Navarone del 1960
L'isola ha ospitato il set cinematografico del film I cannoni di Navarone, facendo da cornice alla scena finale del film.
Il 4 settembre 1999 Paolo Pietrapiana e Luigi Sannino scoprono dall'Osservatorio di Monte Viseggi alla Spezia l'asteroide denominato in onore dell'isola del Golfo della Spezia "Palmaria".
Cucina
Il ristorante Il Pozzale offre specialità di pesce. Una serie di proposte che vanno dai superbi spaghetti allo scoglio o linguine all'aragosta, alla delicatissima frittura, per arrivare ai piatti più ricercati, come la deliziosa orata all'isolana. Tutte le sere grigliata in riva al mare. Si offre un menù che va dal crudo, a base di frutti di mare, ai piatti più tradizionali, a base di saraghi e spigole.
Spaghetti allo scoglio
La cucina è curata da ottimi chef. Cucina di qualità che utilizza materie prime sempre fresche, DOP e IGP e pesce appena pescato, andando a valorizzare ed a scoprire i prodotti del territorio e dell’agricoltura biologica.
Ottima è la scelta dei vini, consigliati dal proprietario Massimiliano Canese, che vi sarà d’aiuto nella scelta di ogni piatto.
Meta romantica per mangiare e soggiornare è la Locanda Lorena di Giuseppe Basso e un piccolo bed and breakfast La casa del Pescatore.
Servizi nautici
Attualmente è possibile raggiungere l'isola con vaporetti da Porto Venere e, nei mesi estivi, con traghetti che la collegano a anche a Lerici e La Spezia. Non c'è accessibilità per le auto.
Isola Palmaria - I vaporetti da Porto Venere
COORDINATE
ISOLA PALMARIA
44°02′34″N
9°50′37″E
In barca
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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