Vieste è un comune della provincia di Foggia, in Puglia. Stazione balneare garganica, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education.
Fa parte del Parco Nazionale del Gargano ed è il comune più orientale del Promontorio del Gargano e della provincia di Foggia.
Vieste - Foto di sebastiano iervolino da Pixabay
La particolare dislocazione urbanistica di Vieste è legata alla natura carsica del Promontorio Garganico, caratterizzato da strati rocciosi spesso erosi dall'azione marina. Il nucleo dell'abitato sorge infatti su una piccola penisola rocciosa, dalla forma più o meno simmetrica, caratteristica per le sue tre baie separate da due punte:
Punta di San Francesco, rivolta verso est, ripida, rialzata e aspramente rocciosa: è qui che si ritrova il centro medievale, dato che questa parte della penisola offriva i migliori requisiti di sicurezza. In questa parte, ricca di vicoli, scalinate ed archi, si ritrova la maggior parte dei più prestigiosi edifici storici (Chiesa di San Francesco, cattedrale).
Vieste - Foto di Gianni Crestani da Pixabay
Punta di Santa Croce, rivolta a nord, più bassa. In questa zona, relativamente pianeggiante, il comune ha cominciato ad espandersi soltanto verso l'Ottocento. La formazione di nuovi quartieri portò successivamente la vita di paese (nuovo municipio, parco comunale, chiesa di Santa Croce ecc.) a gravitare sempre più verso questa parte. È da questa parte che si ritrova il porto di Vieste, tutt'oggi importante per le attività peschiere e per il traffico marittimo verso le Isole Tremiti, la Croazia e verso Manfredonia dalla quale dista 50 km.
Costa di Vieste
Tra le due punte si ritrova la piccola spiaggia della Marina piccola, rivolta verso il faro (ove vige divieto di balneazione). A sud della punta di San Francesco si ritrova la lunga spiaggia sabbiosa del Pizzomunno che inizia dalle rocce calcaree sulle quali fu costruita la città e che si estende verso sud in direzione di Pugnochiuso.
Vieste - Foto di Gianni Crestani da Pixabay
Ad ovest della punta di Santa Croce, invece, si ritrova l'altrettanto lunga spiaggia di San Lorenzo, che a differenza della prima è ancora abbastanza ricca di spiagge libere. Inizia dal settore urbano edificato a partire dall'Ottocento (zona del porto) per estendersi verso ovest, in direzione di Peschici.
Storia
Innumerevoli reperti archeologici testimoniano l'insediamento degli antichi Greci e dei Romani a Vieste.
Dopo essere stata amministrata dai bizantini, cadde sotto la dominazione dei longobardi. In epoca normanna e poi sveva si ebbe lo sviluppo urbanistico della città come si vede oggi (Castello). In seguito, finì sotto la dominazione degli Angiò.
Targa sulla pietra di Chianca Amara |
Come altre città pugliesi, fu spesso esposta ad attacchi provenienti dal mare.
Si ricordi il pesante saccheggio da parte dei Veneziani nel 1239. Uno dei popoli più pericolosi, per Vieste, erano i Turchi, i quali compirono incursioni anche sanguinarie.
Particolarmente grave fu l'episodio di Dragut Rais, che nel 1554 fece decapitare migliaia di viestani. Il fatto è ancora ricordato da una targa presso la cattedrale (pietra di Chianca Amara).
Entrata stabilmente a far parte del Regno di Napoli e poi delle due Sicilie, fu amministrata dai Borboni fino all'unità d'Italia
Monumenti e luoghi di interesse
Vieste fu sede vescovile tra il 993 ed il 1817. Tra le costruzioni principali, come in altre città pugliese, si ricordano innanzitutto la Basilica Cattedrale romanica ed il Castello, entrambi oggetto delle cure di Federico II di Svevia dopo che i veneziani avevano arrecato grande danno alla cittadina.
Vieste - La cattedrale
La Concattedrale sorge in una delle zone più alte di Vieste, circondata da edifici poco meno alti. Il suo impianto tipico del romanico pugliese si ritrova in perfetta armonia con il campanile della chiesa, non particolarmente slanciato ma sapientemente progettato in stile barocco dopo un crollo nel 1772.
La chiesa, Basilica a tre navate, reca tracce di continui adattamenti sovrapposti nel corso dei secoli. Nel complesso, rimane molto poco della struttura originaria medievale. Come le altre cattedrali della zona, è dedicata alla Maria Assunta.
Vieste - Il Castello
Il Castello, massiccia costruzione fatta edificare dagli Svevi, domina il profilo della città vista da lontano con la sua figura imponente. A pianta triangolare, si distingue dagli edifici e dal paesaggio circostante per il suo colore bruno, e si erge a strapiombo sulle rocce calcaree che danno sul mare. Le tre punte del suo perimetro sono rinforzate da caratteristici bastioni a punta. Fu danneggiato durante le incursioni veneziane e durante la prima guerra mondiale. È attualmente usato dalla marina militare italiana.
Nei pressi di queste costruzioni si trova la Porta ad Alt, caratteristica per l'arco acuto. Costituiva l'ingresso principale della città.
Pizzomunno
All'inizio della spiaggia detta del Castello, ovvero quella a sud del centro abitato, si erge, quasi a guardia di Vieste, un monolite alto circa 25 metri chiamato Pizzomunno che è il simbolo stesso della cittadina garganica. Ad esso sono legate alcune leggende, spesso diverse l'una dell'altra.
Vieste - Pizzomunno - Foto di sebastiano iervolino da Pixabay
Si racconta che al tempo in cui l'attuale città era solo un villaggio composto da sparute capanne ed abitato da pescatori vi vivesse un giovane alto e forte di nome Pizzomunno. Sempre nello stesso villaggio abitava anche una fanciulla di rara bellezza, con i lunghi capelli color del sole di nome Cristalda.
I due giovani si innamorarono, amandosi perdutamente senza che niente potesse separarli. Pizzomunno ogni giorno affrontava il mare con la sua barca e puntualmente le sirene emergevano dai flutti marini per intonare in onore del pescatore dolci canti. Le creature marine non si limitavano a cantare, ma prigioniere dello sguardo di Pizzomunno gli offrirono diverse volte l'immortalità se lui avesse accettato di diventare il loro re e amante. L'amore che il giovane riversava su Cristalda, però, rendeva inutili le offerte delle sirene.
Una delle tante sere in cui i due amanti andavano ad attendere la notte sull'isolotto che si erge di fronte alla costa, le sirene, colte da un raptus di gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno rincorse invano la voce dell'amata. I pescatori il giorno seguente ritrovarono il giovane pietrificato dal dolore nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome.
Vieste - Foto di Gianni Crestani da Pixabay
La leggenda racconta ancora che ogni cento anni la bella Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo giovane amante e rivivere per una notte sola il loro antico amore.
Varianti della leggenda vogliono che il nome della giovane sia Vesta o Vieste (legando così anche il nome della città a questa leggenda), o ancora vogliono che la bella fanciulla fosse figlia di una divinità marina che si opponeva all'amore con il giovane viestano e che per questo loro sentimento fu punita. Altre variazioni sul tema vogliono che la ragazza fosse la moglie di Pizzomunno e che fu assalita mentre attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore.
Bellezze naturali ed archeologiche
Lungo la costa è possibile ammirare alcuni trabucchi, antiche installazioni da pesca provviste di lunghi bracci in legno che sostengono una rete. È questo uno degli elementi storici che distinguono la zona garganica rispetto al resto della Puglia, per avvicinarla tendenzialmente alle province confinanti a nord (coste di Abruzzo meridionale e Molise).
Vieste - Trabucco
Vieste è sempre stata un punto di riferimento di primo piano per partenza ed arrivo alle Isole Tremiti, situate poco lontano a nord della costa. Vale esattamente lo stesso discorso per la Foresta Umbra, che costituisce un patrimonio biologico inestimabile per l'Italia del Sud.
La necropoli paleocristiana La Salata, situata ad est della cittadina, è una delle più antiche e caratteristiche del bacino mediterraneo. Le grotte scavate dal mare nella roccia calcarea del Gargano, che ha generato delle cavità e formazioni rocciose dalle forme più svariate e bizzarre. Ne è un esempio particolare il Pizzomunno.
Vieste - Foto di cavallarijenny da Pixabay
Lo stesso discorso vale per l'Architiello, scavato dall'erosione presso la strada per Pugnochiuso a sud di Vieste. Le grotte sono il risultato di fenomeni carsici, ma anche l'azione corrosiva di acqua marina e vento ha dato un contributo importante. Tra le grotte si ricordano la grotta Sfondata, quella Due Occhi, la grotta Rotonda, dei Pipistrelli, del Serpente, la Viola e la Smeralda.
Economia e turismo
La risorsa turistica è attiva solo nei quattro mesi da giugno a settembre; durante il resto dell'anno, l'attività economica arriva in buona parte a stagnare e in questo periodo per una considerevole parte i cittadini viestani non dispongono di risorse lavorative stabili.
Vieste - La spiaggia
Lo sviluppo delle risorse e delle infrastrutture ha portato ad un notevole miglioramento della disponibilità di acqua corrente per le economie domestiche, questione che in prima dello sviluppo turistico (almeno nei mesi estivi) aveva significato un problema quotidiano non indifferente per gli abitanti di Vieste.
Come il turismo, anche la risorsa dell'agricoltura è strettamente legata al periodo estivo, durante il quale Vieste si avvale di manodopera straniera (che proviene da paesi come l'Albania e la Moldavia, ma che in parte risiede a Vieste durante tutto l'anno).
Cucina
Tra i più caratteristici prodotti culinari si ricordano le melanzane ripiene, la zuppa di pesce (ciambott'), i k'lustr (dolci natalizi fritti e ricoperti di miele e mandorle), la marmellata di ceci,le pettole, i troccoli, i pomodori secchi sott'olio ed i taralli al finocchio.
Melanzane ripiene
Notevolmente variegata è comunque tutta la gastronomia tipica viestana, caratterizzata dalle numerose ed originali preparazioni di verdure ed ortaggi oltre agli immancabili piatti a base di pescato locale. Anche i formaggi tradizionali locali[11] sono molto apprezzati, soprattutto le varietà prodotte con latte di mucca podolica (caciocavallo) e capra garganica (cacioricotta caprino).
Il porto
Il porto di Vieste è formato dal porto peschereccio e dal porto rifugio di S. Eufemia. Il porto peschereccio è costituito da un molo di sopraflutto di circa 940 m e dal molo S. Lorenzo di 300 m; il porto rifugio si trova tra il molo S. Lorenzo e l’Isola di S. Eufemia. Da quest’ultima si diparte un molo foraneo a gomito lungo circa 300 m.
Pericoli: con venti dal I quadrante, si crea in porto pericolosa risacca generata dalle onde che entrano nell’imboccatura, esposta a NE. L’uscita sud tra la costa e l’isola di S. Eufemia è impraticabile per unità con pescaggio superiore a 1,2 m. Presso la testata del molo di S. Lorenzo, a circa 2 m del filo banchina, c’è uno scoglio affiorante.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: velocità massima 2 nodi..
Fondo marino: sabbioso.
Fondali: in banchina da 1,6 a 3,8 m.
Radio: Vhf canale 16 - 14.
Posti barca: 300 circa.
Lunghezza massima: 60 m
Divieti: è vietato il transito fra Punta S. Croce e l’Isola di S. Eufemia con alberatura superiore a 12 m e pescaggio superiore a 1,2 m.
Rade sicure più vicine: baia di Campi, a circa 4 M, a sud dell’imboccatura del porto.
Marina di Vieste
COORDINATE
VIESTE
41°53',37 N 16°10',79 E
VHF canale 16 - 14
posti barca:300
lungh. max:60 mt
tel: 0884-708791
E-mail: vieste@guardiacostiera.it
In copertina foto di Jacques Savoye da Pixabay
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