Lèrici è un comune della provincia della Spezia in Liguria. È il quarto comune della provincia per numero di abitanti. Con il capoluogo di provincia e Porto Venere è uno dei tre comuni che si affacciano sul Golfo dei Poeti.
La frazione di Tellaro fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia. Per molti anni, Lerici ha ospitato Lord Byron, Mary Shelley e Percy Bysshe Shelley.
Lord Byron
Il comune di Lerici è situato nella Riviera di Levante, sulla sponda orientale del golfo della Spezia. Sorge al centro di una piccola insenatura naturale, denominata Seno di Lerici e dominata da un promontorio su cui spicca l'imponente castello, oggi sede museale. Quasi di fronte al borgo capoluogo, oltre la località della Venere Azzurra, si trova l'abitato di San Terenzo.
Oltre al capoluogo fanno parte del territorio comunale le sette frazioni di La Serra, Muggiano, Pozzuolo, Pugliola, San Terenzo, Senato e Tellaro per un totale di 16 chilometri quadrati. Confina a nord con i comuni della Spezia e Arcola, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con La Spezia e ad est con Sarzana e Ameglia.
Lerici - Foto da DEPOSITPHOTOS
Il comune fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra. Dista circa 10 chilometri ad est della Spezia e 117 chilometri ad est di Genova.
Lerici e San Terenzo sono allacciati al depuratore, sito in località Camisano, vicino ad Ameglia.
Storia
« Tra Lerice e Turbìa la più diserta,
la più rotta ruina è una scala,
verso di quella, agevole e aperta. »
(Dante Alighieri, vv.49-51, Cap. III, Purgatorio, La Divina Commedia)
Lerici - Foto da DEPOSITPHOTOS
Le prime tracce del borgo di Lerici nella storia risalgono all'epoca etrusca, quando con tutta probabilità fu insediato un primo loro villaggio, intorno al VII secolo a.C., dopo la fondazione della futura città romana di Luni. Nel tempo la particolare posizione geografica fece di Lerici un porto naturale, prima per i Liguri, poi per i Romani.
Nel medioevo la baia servì come approdo e scalo commerciale, prima per i conti-vescovi di Luni, per gli Obertenghi e poi per i Malaspina. Ma è con la Repubblica di Genova che Lerici cominciò ad assumere un ruolo più importante. Dopo aver acquistato Porto Venere e averne fatto una base per controllare il golfo spezzino, Genova venne in possesso di Lerici, negoziando con i signori di Vezzano e di Arcola, che erano i feudatari della località.
Lerici - Il Castello in una antica riproduzione - Da www.col8.it
Nel 1152, a Porto Venere, fu firmato l'atto con il quale Giulenzio, Butafara e Girardo per Arcola e Guido, Bellengerio, Alberto, Girardo ed Enrico per Vezzano cedevano Lerici per 29 e 10 lire a Lucca. L'insediamento della repubblica genovese in questa parte del golfo e le sue mire espansionistiche verso est si scontrarono con la famiglia malaspiniana: questi furono sconfitti nel 1174 a Monleone di Cicagna, e furono costretti a sottoscrivere un patto con il quale erano obbligati, fra l'altro a lasciare Lerici.
Negli anni successivi il borgo lericino vide accrescere la sua importanza. La sua collocazione geografica e l'assenza di fortificazioni ne avevano fatto un luogo deputato a trattative per porre fine alla guerra fra Genova e Pisa. Fu proprio qui, nel 1217, che fu stipulato un trattato di pace fra di esse.
Lerici - Foto da DEPOSITPHOTOS
Lo scontro navale all'Isola del Giglio del 1241, risoltosi con la vittoria dei Pisani sulla flotta genovese, incise sul destino di Lerici. La Repubblica marinara di Pisa, infatti, occupò la baia e l'approdo, forse senza incontrare resistenza.
I Pisani tentarono di vincere il presidio di Porto Venere ma furono respinti e per questo decisero di fortificare Lerici, iniziando a proteggere il borgo con l'edificazione di mura. Il possesso pisano non durò a lungo; nel 1254 la sconfitta di Pisa ad opera dei genovesi nella Battaglia della Meloria, impose nel 1256 la restituzione del castello e del porto di Lerici. Genova mise mano al potenziamento delle difese lericine, rafforzandone il castello e dopo qualche anno ricostruendo il borgo fortificato.
Lerici - Il Castello - Foto da DEPOSITPHOTOS
Agli albori del XIV secolo il passaggio di Dante Alighieri, pur non storicamente documentato come nel caso di Sarzana e Castelnuovo Magra, è sostenuto da molti studiosi in forza della potente citazione del Canto III del Purgatorio.
L'episodio della celebre memoria boccacciana della Epistola di frate Ilaro a Uguccione della Faggiuola, databile intorno al 1315 e relativa all'antico cenobio benedettino della vicina Bocca di Magra, vale senz'altro ad incrementare le probabilità della prestigiosa frequentazione.
Lerici -San Terenzio - Foto da DEPOSITPHOTOS
Anche Lerici fu teatro degli scontri che opposero nei primi decenni del Trecento i Ghibellini e i Guelfi, i quali per ben due volte distrussero il paese, senza riuscire ad espugnare il castello. Conquistato dai Fieschi nel 1392, che lo consegnarono al duca d'Orlèans, il territorio ritornò nelle mani dei Genovesi (durante il dogato di Giorgio Adorno) e, dal 24 maggio 1396, dei francesi di Carlo VI. Con la caduta del governo francese, nel 1411, le fortificazioni e il borgo furono venduti ai Fiorentini.
L'anno successivo Genova riuscì nuovamente ad entrare in possesso di Lerici, tenendola per quattordici anni, fino a quando non fu consegnata ad Alfonso V d'Aragona nel 1426. Gli avvenimenti della seconda metà del Quattrocento videro succedersi diversi domini fino al definitivo passaggio a Genova nel 1479 che, in seguito, la elevò a sede di capitaneato. Nei decenni successivi il castello, ampliato e consolidato con una pesante e spessa cortina esterna, per renderlo invulnerabile alle artiglierie divenne un punto di forza della repubblica.
Lerici il porto - Foto da DEPOSITPHOTOS
Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Lerici (o "Lerice", come appare nei documenti antichi) rientrò nel IV cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Lunigiana e dal 1803 centro principale del II cantone del Carpione nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel II mandamento di Lerici del Circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.
Lerici - Foto da DEPOSITPHOTOS
Economia e turismo
L'economia lericina si basa soprattutto sul turismo, favorito sia dalla bellezza naturale del territorio, sia dalla presenza di litorale balneare accessibile a tutti, sia per la bellezza dei luoghi di interesse.
Parte del suo territorio è compreso nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra, istituito per tutelare il paesaggio, la flora e la fauna, e nel quale sono si trovano anche i "cavanei", costruzioni in pietra con copertura a volta, di epoca imprecisata, riscontrabili solo in un'altra zona della Liguria. Tali costruzioni non sono ancora tutelate.
Golfo di Lerici -Foto da DEPOSITPHOTOS
Il territorio è dotato di un importante servizio ricettivo, costituito da un buon numero alberghi e di bed and breakfast, che garantiscono il pernottamento di molti turisti e dalla presenza di un porticciolo turistico che garantisce l'ormeggio di imbarcazioni da diporto.
Cucina
Tra i prodotti tipici e piatti della cucina locale la zuppa di datteri alla Lericina.
Zuppa di datteri alla lericina
La zuppa è preparata con frutti di mare unendo i datteri puliti e ben lavati, con pomodori pelati, mezza cipolla imbiondita nell'olio di oliva, un bicchiere di vino bianco e crostini di pane.
Il porto
Il porto rifugio di Lerici è costituito da un molo guardiano lungo circa 250 m che ha origine dalla punta dove sorge il castello, da un tratto di riva banchinata e da due pontili. All'interno troviamo numerose catenarie per l'ormeggio delle imbarcazioni da diporto gestite dal Comune di Lerici.
Lerici il porto - Foto da DEPOSITPHOTOS
Pericoli: porre attenzione, lungo il molo di transito, a dei massi semisommersi a filo banchina.
Orario di accesso: continuo.
Fondo marino: sabbioso, fangoso.
Fondali: in banchina da 1 a 3 m.
Posti barca: 1300 di cui 8 per il transito.
Lunghezza massima: 15 m.
Divieti: è vietato ormeggiare nelle zone destinate al naviglio da pesca e ai pontili della Soc. “Navigazione Golfo dei Poeti” e “Intur”. E' inoltre vietata la sosta e l'ancoraggio nei canali destinati al libero transito e in corrispondenza della gru fissa (vedi piantina).
Rade sicure più vicine: rada di Portovenere e La Spezia.
COORDINATE
LERICI
44°04',50 N 09°54',35 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 con la Capitaneria di La Spezia
Telefono: 0187-964545
In copertina Lerici Foto da DEPOSITPHOTOS
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