Trapani è un comune capoluogo della provincia omonima in Sicilia.
Ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l'odierna Erice), sita sul monte che sovrasta Trapani.
Trapani - Le saline dello Stagnone - Foto di DEPOSITPHOTOS
La mitologia vuole che una falce caduta dalle mani di Cerere oppure di Saturno, quest'ultimo il tradizionale dio patrono della città, si mutò in una lingua di terra arcuata sulla quale sorse poi la città, per tale forma detta appunto Drepanon ("falce" in greco antico).
Nell'Eneide, Virgilio racconta che il padre di Enea, Anchise morì a Drepanum e, dopo la fuga da Didone, l'eroe troiano vi ritornò per celebrarvi dei giochi, i ludi novendiali.
Enea porta su una sola spalla il padre Anchise
Gli Elimi, un popolo stanziato in Sicilia occidentale in epoca protostorica e di cui Eryx (Erice) era uno dei centri principali, furono probabilmente i fondatori del primo nucleo abitativo di Trapani. Il piccolo villaggio di Trapani doveva sorgere su un un'isola divisa dall'entroterra paludoso mediante un canale navigabile ed avere il ruolo di porto commerciale di Erice. Trapani divenne presto una città-emporio grazie alla sua felice posizione geografica.
Tra IX e VIII secolo a.C. si affermò a Trapani l'influenza cartaginese. Durante le guerre contro i Greci e Siracusa, Trapani si fortificò e si mantenne saldamente alleata alla città punica. Amilcare ne rafforzò la cinta muraria, fece costruire il Castello di Terra, la Torre Pali e la Torre Peliade o Colombaia, e vi trasferì parte degli abitanti di Erice.
Trapani - Catellammare del Golfo - Foto di DEPOSITPHOTOS
Drepano (Trapani) fu una delle ultime due roccaforti cartaginesi in Sicilia e mentre l'altra, Lilybaeum (l'odierna Marsala) era assediata dai Romani, il generale Aderbale, prima di tentare di rompere l'assedio nel 250 a.C., decise di portarvi le sue nuove truppe.
L'importante posizione strategica fu utilizzata durante la Prima guerra punica quando i Cartaginesi sconfissero la flotta romana nella battaglia di Trapani del 249 a.C. Ma alcuni anni dopo, nel 241 a.C., Gaio Lutazio Catulo sbaragliò la flotta cartaginese nella battaglia delle Isole Egadi che pose fine alla guerra. I Romani così conquistarono la città, latinizzandone il nome in Drepanum.
La battaglia di Trapani
I Romani trattarono le città siciliane a seconda della loro condotta durante la guerra punica. Drepanum rientrò fra le 26 città censorie (civitates censoriae) ovvero fra quelle più pertinaci nella resistenza contro i Romani. Osteggiata dai Romani, che non le perdonarono la fedeltà a Cartagine, Trapani entrò in un periodo di decadenza e si spopolò.
Dopo i Romani, dominarono la città i Vandali, poi i Bizantini, ma fu nel IX secolo d.C. con gli Arabi (che la chiamarono Itràbinis, Taràbanis, Tràpanesch), e poi con i Normanni che la conquistarono nel 1077 guidati da Ruggero II, che la città raggiunse un fervido sviluppo, florida nei commerci e nelle attività culturali, e il porto ebbe grande fermento anche grazie alle crociate. Il porto di Trapani durante il Medioevo fu uno dei più importanti del Mediterraneo: tutte le più potenti città marinare (Genova, Pisa, Venezia, Amalfi) avevano un consolato nel porto trapanese e, specialmente con le prime due, Trapani aveva l'accordo per fungere da scalo verso i loro possedimenti nell'Africa settentrionale.
Tari d'oro di Ruggero II
Dopo un breve periodo sotto gli Angioini, Trapani partecipò attivamente alla sollevazione dei Vespri siciliani guidati da Palmiero Abate, e passò nel 1282 agli Aragonesi. Durante il XIV e il XV secolo la città si ingrandì e divenne il centro economicamente e politicamente più importante della Sicilia occidentale. Nel 1459, da semplice Terra diventava Civitas. Nel 1478, Ferdinando il Cattolico concesse alla città il titolo di Invittissima al riguardo «delle gloriose resistenze fatte sempre ai nemici del regno».
Il 20 agosto 1535 Carlo V, arrivò a Trapani dopo aver sconfitto la flotta turca. La città si era ormai talmente affermata nello scacchiere geopolitico dell'epoca da meritare dallo stesso Carlo V l'appellativo di "Chiave del Regno". Durante la sua permanenza a Trapani, Carlo V giurò di mantenere i privilegi della città, compreso quello con cui il Senato poteva conferire lauree in medicina, fisica, teologia, matematica, belle arti e giurisprudenza.
Carlo V annuncia a Paolo III Farnese la sua vitoria sui Turchi a Tunisi
Nel XVII secolo Trapani conobbe un periodo di decadenza soprattutto a causa delle insurrezioni dovute a carestie, come nel 1647 e nel 1670-1673, e della pestilenza nel 1624. Il XVIII secolo vide aumentare sensibilmente la popolazione trapanese che passò da circa 16.000 a 25.000 abitanti.
Dopo le brevi parentesi sabauda (1713) e austriaca (1720), dalla seconda metà del Settecento inizia il Regno borbonico con il Regno delle due Sicilie (1738), che continuerà fino al 1860. I Borboni procedettero alla bonifica di alcune aree della città e al suo sviluppo urbanistico. In questo periodo i trapanesi si dedicano al commercio e all’industria del sale e alle tonnare. Trapani partecipò attivamente ai moti del 1848-1849, sanguinosamente repressi. Più tardi, Trapani sarebbe stata scelta come approdo per lo sbarco dei garibaldini nel maggio del 1860. Garibaldi tuttavia, in considerazione del fatto che il porto di Trapani era ben presidiato dai Borboni, decise di sbarcare nel più sguarnito porto di Marsala. Nel 1861 Trapani si pronunciò con il plebiscito per il Regno d'Italia.
Sbarco dei Mille a Marsala
Dopo la Prima guerra mondiale (durante la quale Trapani ebbe circa 700 caduti[7]), la città visse un periodo di sviluppo: le industrie legate alle saline, alle tonnare, al vino, all'olio fecero di Trapani una città particolarmente dinamica non solo dal punto di vista economico ma anche culturale. Nel 1924 Mussolini, dopo una visita in città, decise di inviare a Trapani il prefetto Cesare Mori che, dopo poco più di un anno, fu trasferito a Palermo con poteri straordinari per la repressione del fenomeno mafioso.
La Seconda guerra mondiale vide Trapani impegnata come porto e base sommergibilistica di primaria importanza e, con i locali aeroporti di Milo e di Chinisia, divenne punto di collegamento dei rifornimenti per le truppe dell'Asse in Nord Africa. Fu bombardata dai francesi il 22 giugno 1940, dalla RAF il 10 novembre 1941 e il 31 maggio 1942, e subì 27 bombardamenti degli angloamericani da gennaio a luglio 1943[8], con la conseguente distruzione dell'intero quartiere storico di San Pietro. Le incursioni aeree che devastarono la città la collocarono al nono posto dei capoluoghi di provincia italiani bombardati. Il 22 luglio 1943 le truppe alleate di Patton giunsero nella piazza di Trapani trovando una città stremata.
1941 - Aereoporto Trapani Milo
Nel referendum del 1946 Trapani si schierò, unico capoluogo di provincia siciliano, in maggioranza per la Repubblica. Tra il 1950 e il 1965 vi fu una lenta ripresa delle attività industriali e commerciali, ma la città non si risollevò mai del tutto dalla crisi dell'immediato dopoguerra ripiegando anonimamente nel terziario e nelle attività connesse al suo ruolo politico e amministrativo di capoluogo di provincia.
Il terremoto della Valle del Belice del gennaio del 1968 provocò morte e dolore anche nella città di Trapani. Altri lutti con l'alluvione del 1965 e con quella del 5 novembre 1976 che provocò 16 morti.
Trapani -Foto di nikoanastasi da Pixabay
Turismo arte e sport
Con gli anni novanta la città si è proposta con più convinzione rispetto al passato come meta di interesse turistico, storico, culturale e sportivo attraverso piani di riqualificazione del centro storico, la realizzazione di nuove infrastrutture urbane, l'incremento di attività ricettive, di ristorazione e di intrattenimento, e con una più spiccata attenzione alla valorizzazione del suo ingente patrimonio storico, architettonico e naturalistico.
Negli ultimi anni la città ha assunto anche una rilevanza internazionale con eventi di indubbia importanza sia culturale, come le mostre su Caravaggio, Leonardo Da Vinci e del Crocifisso Ritrovato di Michelangelo, sia sportivo con alcune delle fasi della America's Cup e tanti altre manifestazioni sportive legate alla vela.
Trapani - America's Cup 2005
Cucina
La cucina della Città è basata sia sulle tipiche specialità marinare.
Tra i piatti più famosi il couscous di pesce, che sui prodotti della terra, tra i più noti rappresentanti il pesto alla trapanese localmente noto come pasta cu l'agghia.
Pasta cu l'agghia
Il porto
Il Porto di Trapani ha una posizione centrale rispetto al Mediterraneo, quindi ideale scalo per i traffici commerciali e passeggeri che attraversano il Canale di Sicilia. La sua particolare conformazione permette di dare a Trapani l’appellativo di città-porto, una delle pochissime in Italia.
È possibile distinguerlo in tre zone: la prima, riservata al traffico passeggeri, è quella che si inserisce perfettamente nel centro storico della città; la seconda è quella costituita del porto peschereccio ad ovest della città, e infine la terza è quella riservata al traffico merci.
Trapani -Foto di Ilario D'Amato da Pixabay
Dal porto, turistico e commerciale, è possibile raggiungere con Siremar,Traghetti delle Isole e Ustica Lines le Isole Egadi e Pantelleria, ma anche con Tirrenia la destinazione di Cagliari, con Ustica lines Tunisi e con Italtrag Livorno.
Nel porto laBanchina Marinella, la Banchina Ex Sommergibili e n°2 campi boe (uno a Nord del nuovo fanale verde sulla scogliera frangiflutti e uno a Nord del Molo della Colombaia) sono destinati al diporto e gestiti dall'Autorità Portuale. Esistono pontili galleggianti a carattere permanente nella zona a levante ed a ponente del porto gestiti da cantieri navali ed in prossimità del Porto Peschereccio gestiti dalla Lega Navale Italiana.
COORDINATE
TRAPANI
38°00',39 N 12°30',03 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF ch. 16 e 10
CB ch. 09 (h. 24)
S.S.B 2182
E-mail: trapani@guardiacostiera.it
Telefono: 0923-543911
In copertina Trapani Foto di DEPOSITPHOTOS
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