Il Lago di Varano (FG)
di Giulio Galassi
di Giulio Galassi
Questo lago ha la forma grossolana di un trapezio, largo una decina di chilometri, che si addentra per circa sette nella massa montuosa del Gargano.
Il suo perimetro scarsamente frastagliato, ha uno sviluppo di circa 33 km. Il fondale scende con una certa uniformità verso il centro dove raggiunge i 5 metri.
Il lago di Varano dal satellite
Il lago viene alimentato, oltre che dalle acque superficiali che scendono dai valloni circostanti, anche da numerose sorgenti che scaturiscono dalle rive e da sorgenti subacquee che sgorgano da una specie di imbuti, detti localmente "pozzacchi”.
Il tombolo che separa il lago dal mare, ossia "l'Isola", è lungo una decina di chilometri e largo poco meno di uno, con dune che non superano i 4 metri. Esso si presenta verso il mare generalmente sabbioso mentre lungo la sponda opposta, rivolta al lago, è in parte argilloso.
Il lago di Varano
Le altre rive del lago salgono abbastanza rapidamente. Falesie biancheggianti, di modeste dimensioni ma assai pittoresche, si ergono in alcuni tratti e contrastano sullo sfondo verde degli uliveti e dei boschi che ammantano i monti circostanti. Sarebbe l'antico portus Garnae citato da Plinio, di epoca preromana e romana, divenuto poi Baranum o Bayranum in epoca alto medioevale.
I resti di un porticciolo sono sommersi dalle acque nella insenatura conosciuta come Sacca di Rocco Valente. Tracce di abitazioni, un capitello, un pavimento a mosaico erano visibili nella stessa zona. Una epigrafe funeraria di epoca imperiale è stata rinvenuta recentemente. Un'altra, pure della stessa zona, si troverebbe a Lesina; l'iscrizione asserirebbe che il Municipio romano di Varano veniva protetto da Marco Numizio.
Lago di Varano - Foto da DEPOSITPHOTOS
Il toponimo Fara farebbe pensare che nella zona ci sia stato anche un insediamento longobardo.
Il primo documento che ricorda Varano è una donazione dell'anno 856 a favore del monastero di San Giovanni in Piano.
La formazione del lago
Poiché gli autori, Strabone e Pomponio Mela, parlano di "sinus" (seno) e non di lago o stagno, quando descrivono lo specchio d'acqua in questione, alcuni studiosi moderni ritengono che la chiusura rispetto al mare sia avvenuta dopo l'anno 1000. La sporgenza del monte d'Elio, presentando un ostacolo alla corrente radente la costa che trascina verso est il materiale clastico portato a mare dai fiumi che si trovano a nord-ovest del Gargano, avrebbe favorito la formazione di una zona di deposizione. La diminuzione del livello del mare o un bradisismo positivo avrebbe poi fatto emergere lo scanno.
Lago di Varano - Foto da DEPOSITPHOTOS
Le acque di Varano sono salate (23‰ S) ma non tanto quanto quelle del vicino mare (38‰ S) grazie all'azione continua delle nomerose sorgenti. Prima della maggiore penetrazione e miscelazione di acqua marina portata dall'escavo di Foce di Capojale, in mezzo all'acqua salata vi erano isole permanenti di acqua dolce (i "fetaturi") là dove sgorgavano i "pozzacchi". In queste zone circoscritte cresceva una rigogliosa vegetazione dulcacquicola e vi viveva confinata la tinca.
Oggi, queste oasi idrobiologiche sono scomparse insieme alle tinche, e i pesci di Varano sono quelli tipici delle lagune salmastre: anguilla, orata, spigola,cefali, latterino, ecc.
Lago di Varano
La ricchezza ittica di Varano viene limitata da un fenomeno naturale che si manifesta quasi tutte le estati. Quando le acque si scaldano perdono la limpidezza e si tingono di rosso ruggine. Si tratta di fioriture di alghe unicellulari talmente dense da consumare quasi tutto l'ossigeno presente nell'acqua tanto da rendere l'ambiente invivibile per gli altri organismi.
Quando si hanno queste fioriture i pesci cercano di fuggire in mare mentre gli altri organismi meno mobili come i granchi e i molluschi muoiono. Particolarmente colpite dall'anossia estiva sono le acque più profonde mentre si salvano quelle più basse e più vicine alle foci marine.
Lago di Varano (Foce Varano - Capoiale) - Da www.tuttogargano.com
I fondali più belli, coperti da una lussureggiante prateria di zostera, sono quelli della riva nord verso Foce Varano.
La pesca
Mentre in passato si utilizzavano reti caratteristiche quali la quadra e la tratta oggi si adoperano reti fisse quali il bertovello e il tramaglio. Anche legrisciole, tipiche trappole fatte di canne per prendere i pesci che migrano in mare, non vengono più allestite.
Lago di Varano - La pesca
L'economia si è negli ultimi tempi principalmente spostata sulla mitilicoltura. Tale attività è iniziata negli anni sessanta con l'adozione del metodo tradizionale in uso nel Mar Piccolo di Taranto.
Il porto
A 285 m dalla foce del fiume Varano che alimenta il lago omonimo è stata realizzata, prima del ponte girevole, una darsena banchinata con alcuni pontili galleggianti nel suo interno.
Porto foce di Varano
Pericoli: secche dovute a dune di sabbia in continuo spostamento.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: l'ingresso risulta pericoloso con venti provenienti dai quadranti settentrionali; mantenere il lato sinistro (quasi sempre insabbiato).
COORDINATE
FOCE DI VARANO
41°55',17 N 15°47',69 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16
Telefono: 0884-917591
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