L'isola di Caprera nell''arcipelago della Maddalena appartiene al comune di La Maddalena nella costa nord-orientale della Sardegna.
La cima più alta, Monte Teialone raggiunge i 212 metri s.l.m. e l'isola, con una superficie di 15,7 km² è la seconda per estensione dopo quella della Maddalena e collegata ad essa da un ponte. È scarsamente popolata: la maggior parte degli abitanti risiede nella frazione di Stagnali.
Caprera - Monte Teialone
L'isola di Caprera è interamente compresa nel Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, un'area protetta marina e terrestre di interesse nazionale e comunitario. In particolare la zona marina di fronte all'area di Punta Rossa, estrema propaggine a sud dell'isola, è un'area a massima tutela ambientale; rientra Cala Andreani e la Spiaggia del Relitto.
La dorsale orientale dell'isola è zona terrestre a protezione integrale, mentre l'area marina antistante Punta Coticcio, compresa Cala Coticcio, è protetta con provvedimenti dell'Ente gestore del Parco Nazionale. Significativa è la presenza di numerosi endemismiin tutta l'isola.
Caprera - Spiaggia del Relitto
L'isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent'anni, l'ultima dimora e il luogo del decesso di Giuseppe Garibaldi. Egli acquistò infatti, con l'eredità del fratello Felice, la metà settentrionale di Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casupola.
Qualche anno più tardi Garibaldi si fece costruire, nello stile delle fazendassudamericane, la famosa "casa bianca", oggi museo; pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori gli permise di comprare anche l'altra metà dell'isola, fino a quel momento appartenuta ad un inglese bizzarro di nome Collins.
Il pino di Clelia piantato nel 1867 da Giuseppe Garibaldi nella sua Casa Bianca a Caprera.
Nella grande tenuta, Garibaldi piantò molti alberi e cominciò a fare la vita del contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli (la sua celebre cavalla bianca, Marsala, è sepolta poco lontano dalla casa), e molti asini (il più recalcitrante dei quali fu chiamato, per spregio al Papa contrario al passaggio di Roma all'Italia, Pio IX). Nella Casa Bianca, inoltre, Garibaldi visse con i figli avuti da Anita e quelli che ebbe da una domestica e dalla terza moglie Francesca Armosino.
Nella stanza di Garibaldi, l'orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l'ora della morte dell'eroe: il 2 giugno del 1882 alle ore 18.21. Contravvenendo le sue ultime volontà, le sue spoglie vennero imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa.
La camera da letto di Garibaldi nella Casa Bianca
A Caprera sono rimasti la sua casa, le sue barche e i suoi oggetti, diventati cimeli di un museo fra i più conosciuti e visitati d'Italia. La sua vita sull'isola e come egli la coltivava sono descritte nel libro di memorie scritto dalla figlia Clelia, intitolato Mio padre.
Turismo
Lungo una strada sterrata che percorre da nord a sud quasi tutta l'isola, è possibile visitare le panoramiche vette di Monte Teialone di 212 m. e Poggio Stefano di 198 m., formato da granito rosa. Un ulteriore sentierino consente di raggiungere anche Cala Coticcio, tra le più piccole dell'isola e più facilmente raggiungibili via mare.
Cala Coticcio detta Tahiti
E' un luogo ribattezzato con il nome esotico di Tahiti, con il quale oggi è comunemente riconosciuta. Se qui è impossibile trovare posto, si può proseguire sino allo stretto fiordo di Cala Brigantina, sotto l'imponente Monte Teialone.
A sud dell'isola un'altra stradina sterrata consente di arrivare alla Punta Rossa, nelle cui vicinanze si trovano le magnifiche spiagge di Cala Portese, nella zona detta dei Due Mari per la presenza di un'istmo naturale che separa il mare di fuori e quello del canale con la costa sarda, e di Cala Andreani.
Caprera - Cala Portese
Sulla costa ovest di Caprera, presso il borgo ex-militare di Stagnali, si trova la caserma forestale della Riserva di Caprera, mentre un pò più a sud è possibile ammirare il panorama di Porto Palma e dell'isoletta Il Porco. Anche la costa nord-occidentale di Caprera offre vari angoli interessanti e solitari, raggiungibili però via mare a causa dei sentieri un pò impervi, ma comunque percorribili.
Subito a sud di Punta Galera si trovano la Cala Napoletana e la Cala Caprarese, profonde insenature sabbiose circondate da graniti e da una macchia rigogliosa, e infine la Cala Serena e le Isole degli Italiani presso la Cala di Garibaldi, località particolarmente affollata per la presenza di villaggi-vacanze. (tratto da sardegnaeventi24.it)
Caprera - Cala Brigantina
L'isola è sede di una storica scuola di vela: il Centro Velico Caprera nato nel 1967 da un sogno, più che da un’idea, di Vittorio di Sambuy, Marco Notarbartolo di Sciara e Guido Colnaghi: quello di creare una scuola di vela che fosse improntata sui valori e sulle tradizioni della marineria italiana. Fu realizzato grazie al Touring Club Italiano e alla Lega Navale di Milano.
Cucina
La cucina riprende le tradizioni gastronomiche sarde, tra i primi piatti tipici si riconoscono gli gnocchetti sardi con sugo e ricotta, i ravioli, i malloreddus o ancora la fregola, composta da pasta lavorata a mano dalla forma di piccole palline e, tra le delizie da non dimenticare, i culurgionis con ripieno di ricotta.
I culurgionis
Tra i secondi immancabile il porceddu servito con patate, l’agnello, l'arrosto di capretto da latte e i formaggi tra cui il caprino ma anche innumerevoli piatti di pesce.
Gli approdi
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In copertina Cala Coliccio isola di Caprera foto da DEPOSITPHOTOS
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