Anzio è un comune della provincia di Roma nel Lazio.
L'antica città di Anzio, in latino Antium (le attuali Anzio e Nettuno), fu per un lungo periodo capitale della popolazione dei Volsci, finché non venne assorbita nello stato romano.
Anzio - La statua di Nerone e il faro - Foto da DEPOSITPHOTOS
Anzio si trova nell'Agro Romano, il cui limite meridionale è segnato dal fiume Astura, a 58 chilometri a sud di Roma, ed a 26 chilometri ad ovest da Latina. Il centro della città si sviluppa sull'omonimo promontorio, proteso sul Mar Tirreno.
Storia
Età latino-volsca
Nell'antichità Antium, in origine città latina, fu per un lungo periodo capitale della popolazione dei Volsci, finché non venne assorbita nello stato romano.
Il faro di Anzio - foto da DEPOSITPHOTOS
Antium, che, come accennato, comprendeva anche il territorio dell'odierna Nettuno (secondo gli storici, molti nobili romani avevano le loro ville nei pressi del fiume Loracina, oggi Loricina, presso il quale infatti sono stati trovati molti reperti aveva verosimilmente la sua parte più importante sull'altura occupata oggi dalla Villa Bell'aspetto o Villa Borghese.
Altresì, una stampa relativa a Nettuno, nell'opera "Nova et accurata Italiae Hodiernae descriptio" edita dal cartografo Jodocus Hondius nel 1627, riporta Neptunium, Olim Antium ("Nettuno, una volta Antium")[5]; a Nettuno è attribuita la continuazione diretta dell'antica Antium[6], di cui Anzio moderna è comunque erede (seppure indiretta), essendosi sviluppata da Nettuno tra il 1827 e il 1857.
Neptunium, Olim Antium
Frequenti furono i combattimenti tra i Volsci e i Romani, soprattutto nel V secolo a.C., quando Antium era dei primi la capitale.
Ad Antium si ritirò in esilio Coriolano, dove fu accolto dal nobile anziate Attio Tullio, con il quale organizzò la strategia di sollevazione contro Roma, che tra il 489 a.C. e il 488 a.C., portò i Volsci ad arrivare al IV miglio della via Latina Ad Antium fu ucciso Coriolano, mentre si apprestava a difendere il proprio operato al Foro.
Nel 484 a.C., nel territorio prospiciente la città, i Volsci sconfissero duramente in battaglia l'esercito romano, condotto da Lucio Emilio Mamercino, costringendolo ad una vergognosa fuga nottetempo.
Porto di Antium
Nel 469 a.C. i Romani conquistarono e devastarono la città di Cenone, emporio e porto di Antium e nel 468 a.C., dopo aver perso contro i Romani la battaglia di Antium, gli Anziati si arresero ai Romani, che lasciarono un presidio armato in città. L'anno successivo Roma fondò una colonia nel territorio di Antium. Nel 459 a.C. Roma assediò nuovamente la città, conquistandola, dopo che sia i Volsci, che i coloni romani, si erano ribellati al controllo di Roma; la città fu depredata, i maggiori responsabili della rivolta uccisi[15][16].
Età romana
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Anzio
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone. Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Età medievale e moderna
L'unico insediamento rimasto in epoca medioevale a perpetuare la storia dell'antica Antium (di cui si perse persino il nome, a favore di Nettuno, forse a memoria dell'antico tempio dedicato al Dio del mare, che doveva sorgere nell'odierno borgo medievale nettunese), altro non era che il quartiere più antico della civitas romana, ossia il detto borgo. Nel 1348, non lontano dal centro abitato di Nettuno, venne combattuta, fra genovesi e veneziani, una celebre battaglia navale che si risolse con la vittoria di questi ultimi.
Nettuno Dio del Mare - Foto da DEPOSITPHOTOS
Alla fine del Cinquecento papa Clemente VIII diede disposizioni a mons. Bartolomeo Cesi di provvedere a salvaguardare lo scarso patrimonio edilizio della borgata. Un secolo più tardi, nell'ultimo decennio del Seicento, per volontà di Innocenzo XII venne ricostruito il porto che diede l'avvio a una notevole ripresa economica della zona, protrattasi durante tutto il XVIII secolo.
Età contemporanea
Attorno alla metà dell'Ottocento, durante il pontificato di Pio IX, nacque l'attuale e moderna città di Anzio, che fino ad allora era stata poco più che una spiaggia su cui venivano tirate in secca le barche da pesca, grazie al riparo offerto dal Capo d'Anzio. Il villaggio di pescatori divenne una cittadina che nel 1856 si costituì, separandosi da Nettuno, in comune autonomo. Nel 1870 il territorio, seguendo le sorti dello Stato della Chiesa a cui apparteneva, venne definitivamente integrato nel Regno d'Italia.
Arsenale Anzio - Olio Lombardi 1800
Negli ultimi decenni dell'Ottocento e nei primi del Novecento, Anzio acquistò le connotazioni di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.
Risalgono a quel periodo alcuni villini e il Casino - detto "Il paradiso sul mare" - interessante edificio liberty di Cesare Bazzani completato nel 1924, attualmente proprietà del Comune. Fellini vi girò le scene del Grand Hotel di Rimini in Amarcord e Sordi alcuni interni di Polvere di stelle.
Anzio - I'ex Casino
Il 17 novembre 1939 venne unita amministrativamente a Nettuno andando a formare l'agglomerazione di Nettunia, ma cinque anni e mezzo più tardi, il 3 maggio 1945, se ne separò.
Dal dopoguerra fino agli '70 il territorio di Anzio subisce una grande trasformazione urbanistica, con la creazione ex novo di interi quartieri nell'entroterra anziate.
Lo sbarco alleato
Anzio è conosciuta internazionalmente per essere stata teatro di una delle più celebri azioni della seconda guerra mondiale, lo sbarco che da lei prende il nome. Il giorno 22 gennaio 1944 gli eserciti alleati iniziarono a sbarcare su un'ampia fascia costiera.
Lo sbarco degli alleati a Anzio
Anzio e Nettuno rappresentarono tuttavia i perni di tutta l'operazione. Anzio fu il centro abitato che subì più danni. Oltre alle vittime civili, gran parte del patrimonio edilizio della città andò distrutto o semidistrutto, tra cui Palazzo Sinimberghi sito in piazza Pia con la facciata ricoperta di pitture in graffito di Luigi Fontana (pittore attivo a cavallo del XIX-XX secolo).
Lo sbarco si protrasse anche nei giorni successivi ed ebbe termine solo il 31 gennaio, quando approdarono le ultime unità anglo-americane. In totale sbarcarono oltre centomila uomini con una gran quantità di materiale bellico.
Anzio, il cimitero di guerra americano - Foto da DEPOSITPHOTOS
I tedeschi, colti di sorpresa, iniziarono a reagire energicamente solo tre giorni dopo l'inizio dell'azione, quando si era già costituita una solida testa di ponte attorno ad Anzio, Nettuno e nelle zone limitrofe. Purtuttavia l'obiettivo di una rapida conquista della vicina capitale, che aveva spinto gli Alleati a progettare lo sbarco, non venne raggiunto. Roma, situata a soli cinquanta chilometri di distanza, o poco più, venne infatti liberata solo quattro mesi e mezzo più tardi, il 4 giugno 1944.
Turismo
Ad Anzio il turismo culturale è d'obbligo, si possono visitare i numerosi resti di ville romane lungo tutta la costa, dove sono state rinvenute opere d'arte come la La Fanciulla di Anzio oggi al Museo Nazionale Romano, Il Gladiatore Borghese oggi al Louvre, e l'Apollo del Belvedere, conservato in Vaticano, furono tutte rinvenute in dimore patrizie dell'antica Antium.
Apollo del Belvedere
Villa di Nerone
Non può tuttavia essere identificata con certezza, sebbene venga generalmente posta nei pressi del cosiddetto Arco Muto, dove tuttora si trovano le rovine di un teatro.
La dimora dell'imperatore si estendeva sul Capo d'Anzio lungo una fascia costiera di circa ottocento metri e venne edificata sul sito di una precedente villa dove Augusto aveva ricevuto una delegazione da Roma per essere acclamato Pater Patriae. Nerone volle erigere una villa degna, per dimensioni e magnificenza, del suo status di imperatore.
Anzio - I resti della fastosa villa di Nerone
Dopo la morte di Nerone tutti i Cesari romani la utilizzarono fino alla Dinastia dei Severi. Del famoso tempio della Dea Fortuna, che molti storici studiosi del litorale laziale sostengono si trovi nell'attuale territorio di Nettuno, e citato da Orazio nelle Odi, non rimane traccia.
Le spiagge
La Spiaggia delle Grotte di Nerone è situata nel comune di Anzio, all'interno di una rinomata area archeologica che accoglie la Villa imperiale di Nerone a picco sul mare ed il porto di Anzio, fatto costruire da Nerone stesso, di cui l'area dei magazzini portuali è nota col nome di Grotte di Nerone.
Anzio - Spiaggia delle grotte di Nerone - Foto da DEPOSITPHOTOS
Si tratta di una bella spiaggia di soffice sabbia dorata, caratterizzata da un litorale orlato da scogliere verticali e dal fascino unico grazie alla presenza dei resti archeologici, ancora ben visibili. Molti ruderi sono stati sommersi dall'acqua ed ospitano oggi una ricca fauna marina. Il mare è molto bello, azzurro, cristallino e trasparente, con fondali digradanti, sabbiosi e ricchi di pesci, ideale per fare il bagno e per gli amanti di immersioni. Raggiungere la spiaggia è semplice seguendo le indicazioni dal faro di Anzio
La Spiaggia Tor Caldara è situata nel comune di Anzio, di fronte alla Riserva Naturale omonima, palcoscenico di film famosi per le sue peculiarità: fenomeni vulcanici, specie animali rare, a volte presenti in questo unico sito in Europa, e resti archeologici che spaziano dall'età della pietra, all'era romana fino all'architettura militare del '500.
Anzio - Spiaggia di Tor Caldara
Si tratta di una splendida spiaggia di soffice sabbia dorata, caratterizzata da un litorale molto ampio e lungo, orlato alle spalle da formazioni dunali e da zone ricche di acqua sulfurea, con sorgenti anche sottomarine a pochi metri al largo. Il mare è molto bello, azzurro, cristallino e trasparente, con fondali digradanti, sabbiosi e ricchi di pesci, ideale per fare il bagno e nuotare.
La Spiaggia Lido dei Gigli è situata nel comune di Anzio, circa 7 chilometri dopo Lido dei Pini e uno prima di Lavinio. E' uno dei pochi lembi di costa a sud di Roma ancora non cementificati, all'interno dell'area consortile privata Lido dei Gigli, un tempo appartenente alla famiglia aristocratica romana dei Borghese. Si tratta di una suggestiva spiaggia di sabbia dorata, orlata da splendide formazioni dunali che dominano il paesaggio, alte anche 20 metri, punteggiate da rigogliosa macchia mediterranea e piante selvatiche della famiglia delle Liliaceae, ispiratrici del nome alla località.
Anzio - Spiaggia Lido dei Gigli - Foto da DEPOSITPHOTOS
Alle spalle delle dune si trova una profumata pineta di circa 56 ettari ed un boschetto di lecci. Il mare è molto bello, azzurro, cristallino e trasparente, con fondali digradanti e sabbiosi, ideale per fare il bagno e nuotare. Raggiungere la spiaggia del Lido dei Gigli si deve intraprendere la SP in direzione Anzio, svoltando all'ultima a destra prima del campeggio nella pineta della Gallinara, in località Lido dei Pini: arrivati in fondo, si svolta a sinistra e si parcheggia, percorrendo l'ultimo tratto a piedi lungo una sterrata.
Qualora interessati al patrimonio paesaggistico, tra le cose da vedere ad Anzio non potrete sottrarvi alla visita a Tor Caldara, riserva naturale del WWF, e a Torre Astura, in passato rifugio di Corradino di Svevia, caratterizzata dalla Torre svettante fra boschi di sempreverdi.
Torre Astura - Foto da DEPOSITPHOTOS
Per la movida notturna, scenario ideale è invece il Borgo di Nettuno, nel quale all’architettura di sapore medievale si uniscono una moltitudine di locali, ristoranti, pizzerie e piccoli negozi aperti anche after-dinner.
Cucina
La pesca caratterizza in maniera determinante la gastronomia anziate. Aragoste, rombi, orate, spigole, triglie, sogliole, cocci, scorfani, scampi, gamberi, cozze, vongole, telline e il bistrattato pesce azzurro, così assiduamente apprezzato e consumato, fanno la parte del leone nei menù della cucina marinara anziate.
Tagliatelle mare e monti - Da www.anzioenettunoincucina.com
La cucina di Anzio è fondata su formule semplici, una cucina casalinga, genuina, semplice che il particolare estro degli anziati ha saputo creare nei secoli trasformando i prodotti ittici in pietanze gustose e ghiotte che offrono una gamma emblematica delle caratteristiche peculiari della vera gastronomia marinara anziate.(www.prolococittadianzio.it)
Marina di capo d'Anzio
Marina di Capo D'Anzio è l'approdo per i diportisti che offre 400 posti barca, dai 5 ai 50 metri, i servizi essenziali e si fregia del riconoscimento 4 Timoni RINA.
Il porto di Anzio
La struttura è interessata da un progetto di riqualificazione e valorizzazione con l'obiettivo di ampliare la gamma dei servizi offerti.
Il porto
Il porto di Anzio è protetto da un molo a tre bracci e da un molo di sottoflutto.
Pericoli: 200 m a levante della Rotonda dello stabilimento balneare (Riviera di Levante), a 15 m dalla spiaggia, giacciono i resti di un piccolo relitto in ferro, in fondali di 1 m affioranti sul pelo dell'acqua di pochi centimetri; a 1.360 m per 036°30' dal fanale bianco sul molo Innocenziano, accostato a riva, a ridosso degli scogli affioranti, giace un piccolo relitto in affioramento.
Anzio - Il porto
Orario di accesso: continuo.
Accesso: l'imboccatura del porto è frequentemente insabbiata, con conseguenti variazioni di fondale: pertanto l'entrata in porto è sconsigliata a chi non abbia pratica locale e di conseguenza durante la notte. Dirigere su Villa Borghese e mantenersi a 370 m dalla testata del molo Innocenziano, quindi rilevare per 270° la meda luminosa verde (n°2250) che delimita a Nord il canale di entrata, lasciandola 20 m a dritta.
Fondo marino: fangoso.
Fondali: in banchina da 1,5 a 3 m, in porto da 2,5 a 3 m.
Posti barca: 400 di cui 10 liberi e 10 per il transito.
Lunghezza massima: 50 m.
COORDINATE
ANZIO
41°26',62 N 12°38',38 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 - 12 (servizio continuo)
E-mail: anzio@guardiacostiera.it
Telefono: 06-9844525
Altri approdi
COORDINATE PER CONTATTARE IL PORTO |
COORDINATE PER CONTATTARE IL PORTO |
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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