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William Wilson |
La pallanuoto nacque in Inghilterra e in Scozia verso la metà del XIX secolo. Nel 1877 vennero stilati i primi regolamenti di gioco anche grazie a William Wilson e la disciplina fu ammessa alle Olimpiadi per la prima volta nel 1900. In Italia il primo campionato si svolse nel 1912.
Tra le squadre che hanno segnato la storia di questo sport ci sono l'Ungheria, la Jugoslavia, l'Unione Sovietica, la Spagna e le formazioni femminili olandesi.
L'Italia vanta una delle più illustri tradizioni pallanotisti; alcune società come la Canottieri Napoli, la Pro Recco, la Rari Nantes Florentia, il Posillipo e il Cus Pescara hanno fatto la storia dello sport nazionale e hanno fornito atleti alla squadra nazionale, che ha vinto ben tre titoli olimpici (a Londra nel 1948, a Roma nel 1960 e a Barcellona nel 1992), due titoli mondiali e tre europei. Si è venuta così formando la leggenda del “Settebello”, il nome – originariamente coniato per la gloriosa Rari Nantes di Napoli – con cui è stata ribattezzata la squadra azzurra.
Anche in campo femminile l'Italia si è distinta conquistando con la squadra nazionale (subito ribattezzata per analogia con quella maschile il “Setterosa” ) i Campionati mondiali a Perth nel 1998 e a Fukuoka nel 2001, quattro delle più recenti edizioni dei Campionati europei (1995, 1997, 1999 e 2003) e la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene del 2004.
È sufficiente vedere come inizia una gara di pallanuoto per capire che i giocatori di questa disciplina sono innanzitutto nuotatori molto esperti e potenti. Questi atleti approdano a questo sport per le sue caratteristiche di squadra in cui la palla rappresenta l’elemento di condivisione e di “lotta” e diventa la variabile indipendente di tutto il gioco.
La pallanuoto è uno sport di squadra che si pratica in piscine di dimensioni che variano da 30 x 20 m a 20 x 8 m, con profondità di almeno 1,80 m per le gare internazionali, e almeno 1 m per quelle nazionali. Ogni squadra è costituita da 7 giocatori in acqua, compreso il portiere, e un massimo di 6 giocatori di riserva che potranno dare il cambio agli altri in qualsiasi momento della partita. In Italia la temperatura dell’acqua non deve essere al di sotto dei 25°.
Da entrambi i lati, sulla linea di fondo, vi sono due porte galleggianti che misurano 90 cm di altezza per una larghezza di 3 metri.
Una partita è costituita in genere di 4 tempi da 8 minuti. L'obiettivo del gioco è quello di segnare punti mandando il pallone nella porta avversaria. Vince la squadra che al termine della partita avrà realizzato il maggior numero di reti. Il pallone che si utilizza è generalmente di colore giallo con una circonferenza di 68 cm e un peso che oscilla dai 400 ai 450 grammi.
La partita comincia sempre con le due squadre schierate sulla linea di porta con ciascun giocatore posizionato di fianco ad un suo compagno. Tra i montanti delle due porte si trovano rispettivamente solo due giocatori, uno per squadra (saranno gli unici a contendersi per primi il pallone). Al colpo di fischietto di uno dei due arbitri, viene lasciato galleggiare il pallone al centro della piscina e tutti i giocatori nuoteranno velocissimi alla conquista della palla.
Per i Campionati di Serie A1, Serie A2 maschili e femminili, Serie B maschile ed Under 20 maschile, la durata dell’incontro è di 4 tempi di 8 minuti effettivi. Per i Campionati di Serie C, Promozione maschile e di Serie B, Serie C femminili, per i Campionati Under 17, Under 15 maschili e Under 19, Under 17 e Under 15 femminili, la durata degli incontri sarà di 4 tempi di 7 minuti effettivi. Per il Campionato Under 13 maschile e femminile la durata dell’incontro sarà di 4 tempi di 8 minuti fissi. I giocatori di ogni squadra indossano cuffie, o calotte, di colore bianco e blu scuro; le calotte dei portieri, invece, sono di colore rosso.
Una squadra ha 30 secondi per andare al tiro e completare la propria azione offensiva; se questo non avviene, la palla passa agli avversari che impostano la loro azione d'attacco. Alcune scorrettezze commesse dai giocatori vengono punite con la sospensione temporanea dell'atleta dalla gara: sono spesso i momenti decisivi che determinano la rottura dell'equilibrio a vantaggio della squadra che può beneficiare dell'uomo in più. Vi sono due tipologie di falli: quelli semplici che comportano solamente un tiro di punizione e quelli gravi, che comportano l’espulsione del giocatore che lo ha commesso con 20 secondi di allontanamento dal gioco. Dopo tre espulsioni lo stesso giocatore non può più rientrare in campo.
Tecnica e preparazione atletica
La tecnica della pallanuoto prevede l’esecuzione di movimenti di base effettuati con o senza la palla. Questi ultimi sono essenzialmente i quattro stili del nuoto e i loro adattamenti come, ad esempio, l'over, la forbice e la bicicletta, cioè il tipico movimento delle gambe a rana alternata che consente di mantenere la testa fuori dall'acqua al pallanotista che sta in posizione verticale. I movimenti con il pallone sono le nuotate, i palleggi, i passaggi e i tiri: tra questi il più spettacolare e difficile da eseguire è la palombella, una sorta di pallonetto che fa compiere alla palla una traiettoria a parabola discendente facendola infilare in rete nell'angolo più lontano rispetto alla posizione del portiere. Oltre a questo c’è il tiro a schizzo, il tiro a colonnello e il tiro a sciarpa.
Sul piano tattico, i ruoli più importanti, oltre al portiere (spesso elemento decisivo nell'equilibrio di un match), sono quelli del centroboa, l'attaccante che staziona davanti alla porta avversaria e smista i palloni intervenendo in quasi tutte le azioni, e quello degli esterni, dai quali partono più frequentemente le conclusioni a rete. Gli altri altrettanto decisivi sono il ruolo del centrovasca e delle ali, sinistra e destra.
Oltre alla tecnica, la pallanuoto richiede una grande preparazione atletica: si tratta infatti di uno sport in cui alle capacità di resistenza allo sforzo in acqua, si devono affiancare caratteristiche dinamiche esplosive e una certa attitudine allo scontro fisico, spesso duro. È uno sport con movimenti aciclici degli arti, ed essendo caratterizzato da continui cambi di direzione, senso, intensità e tipo di contrazioni ha certamente una componente coordinativa complessa.
Durante una partita si alternano momenti di gioco prevalentemente aerobici di tipo alattacido (accelerazioni, sprint, cambi di direzione e di velocità), ma non è da trascurare la componente lattacida della prestazione.
Come in tutti gli sport di squadra è richiesta l’erogazione di una serie di sforzi intermittenti, cioè in cui vi è l’alternanza di sprint brevi, lanci, cambi di direzione con brevi pause attive o passive. Solo negli ultimi anni questa disciplina ha cessato di essere uno sport prettamente maschile.
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