Costa degli Infreschi e della Masseta (SA)
Uno degli ultimi paradisi d'Italia
Uno degli ultimi paradisi d'Italia
Siamo sulla costa che va dalla Torre dello Zancale (Marina di Camerota) a Scario nel Golfo di Policastro.
Macchia mediterranea, oliveti, vigneti, il tutto lambito da un mare che, secondo gli orari, assume gradazioni di verde diverse ed ogni pochi metri si introduce in una grotta. In una quindicina di chilometri di costa frastagliata sono racchiuse piccole rade, spiaggette, torri medievali.
Scogliere che avranno nella futura “realizzazione” dell’Area Marina una gradazione di protezione lieve (zona C) che va aumentando fino al divieto, addirittura, di accesso, tranne che per scopi scientifici e di studio (zona A).
Costa degli Infreschi - Foto da DEPOSITPHOTOS
Il litorale interessato è una propaggine calcarea del Monte Bulgheria. Proprio per la natura carbonatica delle rocce che la costituiscono, è stata interessata da importanti fenomeni carsici e presenta numerose grotte marine e sorgenti d’acqua sottomarine (da ciò Infreschi).
Uno dei caratteri di maggiore interesse dell’AMP è certamente l’elevato valore di eterogeneità ambientale difficilmente riscontrabile in altre zone dell’Italia. Tra le emergenze floristico-vegetazionali si evidenziano le fitocenosi delle falesie costiere pressoché inaccessibili. In tali ambienti rupestri, di indiscusso valore paesaggistico, si conservano preziose formazioni vegetali e specie quali l’endemica Primula Palinuri (simbolo del PNCVD).
La primula palinuri
La costa è oggetto di numerosi scavi archeologici, ricchi di testimonianze preistoriche. Le grotte preistoriche sono diventate famose nel 1954 con i ritrovamenti archeologici dell’Homo Camerotaensis, scoperti da un gruppo di etnologi guidati dal prof. P. Parenzan dell’Università di Napoli
Descrivere l’area ci indurrebbe a scrivere un libro. In questa occasione ci addentriamo oltre che nella descrizione di luoghi anche negli aspetti più simpatici e narrativi della storia di essi come quello di Cala Fortuna dove visitiamo la Grotta degli Innamorati. La leggenda vuole che qui, nel XIII secolo, avessero trascorso la loro clandestina luna di miele un giovanotto ed una fanciulla, le cui nozze erano contrastate dalle relative famiglie, sottraendosi all’assedio dei familiari.
Costa degli Infreschi - Foto da DEPOSITPHOTOS
La Grotta degli Infreschi dove i pescatori conservavano il tonno, dopo la mattanza, anche per dieci giorni per la temperatura bassa presente nella stessa, dovuta alla risorgiva di acqua proveniente dal Monte Bulgheria.
La presenza di un’importantissima prateria di posidonia oceanica nel fondo marino, la Cappella di S. Lazzaro dove la seconda domenica di agosto si tiene una messa di venerazione accompagnata da una processione a mare, alla quale partecipano centinaia di imbarcazioni, sono altre suggestioni di questo paradiso, uno dei paradisi del mondo.
Marina Di Camerota - Foto da DEPOSITPHOTOS
Il viaggio nella costa è anche un viaggio nel tempo. La Roma repubblicana e quella imperiale con eventi, alcuni mitici ed alcuni reali, che ebbero quale teatro la Costa degli Infreschi, ricorre nella lettura degli scritti di alcuni storici che narrano di due naufragi con la distruzione di due flotte.
Il primo naufragio avvenne durante la prima guerra punica: 150 navi onerarie al comando dei consoli Servilio Cepo e Sempronio Bleso furono sorprese dalla tempesta e andarono a schiantarsi contro le rocce.
La flotta di Ottaviano nella battaglia di Azio
L’altro naufragio, colpevole una libecciata, comportò la perdita pressoché totale di una flotta comandata da Ottaviano in persona. E le leggende? C’è da scegliere fra quella delle Sirene e quella dei Crociati. La prima recita che proprio qui, appunto per rifornirsi d’acqua, fece scalo una nave diretta alle Crociate. Ma si trovarono così bene, quei Crociati, nel Porto di Infreschi, da decidere di rimanervi per sempre.
Dovettero intervenire, dal Paradiso, legioni di santi per indurli a riprendere la via di Gerusalemme. Del che, conclude la irriverente leggenda, quei Crociati si pentirono per il resto dei loro giorni !!!
COORDINATE
MARINA DI CAMEROTA
39°59',85 N 15°22',88 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 9
E-mail: marinadicamerota@guardiacostiera.it
Telefono: 0974-932644
Ti Potrebbe Interessare Anche
''Sessanta Perle di Sardegna'': La Cinta - San Teodoro (Nuoro/Olbia)
San Teodoro come la Riviera romagnola. La località sarda della costa orientale grazie a una ricca vita notturna con locali per ogni gusto attira...
''Sessanta Perle di Sardegna'': Cea - Barisardo-Tortolì (Nuoro)
Comoda ma senza troppi balocchi, servizi di loisir ma senza rinunciare agli arbusti profumati della macchia mediterranea. Siamo a Cea, siamo nella costa...
''Sessanta Perle di Sardegna'': Cabras (Oristano)
Is Arutas, Maimoni e Mari Ermi. Tenete a mente questi tre nomi, corrispondono a tre mete balneari da non perdere nella costa occidentale della Sardegna. Siamo...
''Sessanta Perle di Sardegna'': Asinara (Sassari)
Visitare l’Asinara, l’isola nell’isola, è un’immersione nella storia contemporanea italiana. Rivivere il carcere...
''Sessanta Perle di Sardegna'': le Maschere
Non c’è bisogno, ma potrebbe essere una bella e indimenticabile trasferta, di prenotare un biglietto aereo o approdare in traghetto sull'isola...
''Sessanta Perle di Sardegna'': Lago Omodeo (Oristano)
La Sardegna non è solo storia megalitica con millenni di decantazione - dai menhir alle tombe dei giganti, dalle domus de janas ai nuraghi...
''Sessanta Perle di Sardegna'': Su Petrosu (Orosei - Nuoro)
L’acqua non si discute, bella anzi bellissima, poi tanto spazio perchè la spiaggia è lunga (siamo sui tre chilometri) e felicemente...
''Sessanta Perle di Sardegna'': Alghero - Sassari
C’è il mare e che mare, ci sono le necropoli preistoriche scavate nella pietra con la pietra e dipinte con l’ocra rossa a significare...
''Sessanta Perle di Sardegna": I nuraghi - Sardegna
Sono ottomila come i comuni italiani e hanno una lunga storia, anche marina. E’ un falso mito quello della Sardegna rinchiusa all’interno,...